Santo Stefano Harding viene celebrato come ogni anno il 28 marzo. L’ordine cistercense sotto il Beato e con la collaborazione di Bernardo Chiaravalle divenne tra i sistemi monastici più diffusi in Europa. Basta considerare che nell’arco di 30 anni, erano stata fondati circa 70 monasteri, ognuno dotato di una piccola comunità. Alla sua morte Santo Stefano Harding venne seppellito a Citeaux dove ancora oggi è presente la salma. Il culto del Santo s è rafforzato dei secoli, anche grazie al ruolo che l’ordine cistercense ha avuto in ambito di evangelizzazione e di supporto alla comunità. Sono diverse le sagre e le feste che vanno a ricordare il Santo nel giorno della sua morte.



Tra quelle che ogni anno attirano un numero crescente di fedeli vi è la processione a Citeaux in cui viene celebrata una santa messa presso l’Abbazia. Il giorno in cui si celebra la vita e l’opera spirituale di Santo Stefano Harding vengono ricordati anche: San Cirillo di Eliopoli; San Giuseppe Sebastiano; Sant’Ilarione di Pelczar; Beata Margherita da Verona; Beato Domenico Macaj.



Santo Stefano Harding, la vita del Beato

Santo Stefano Harding è una figura ricordata per l’impulso che diede al monachesimo, insieme con S. Bernardo da Chiaravalle. Infatti, fu proprio lui a fondare il monastero di Citeaux da cui si sviluppò l’ordine Cistercense (dal latino Citeaux) che raggiunse la sua più elevata espansione proprio con la regola di Bernardo di Chiaravalle. S. Stefano nasce nel 1060, appartenente a una nobile famiglia nei dintorni di Sherborne, nel Dorset. La sua vita fu sin dall’infanzia molto movimentata. Decise di entrare nell’abbazia benedettina di Sherborne per poi allontanarsi in Scozia dopo la conquista dei normanni. Tra gli eventi che segnarono la sua vita vi fu il pellegrinaggio a Roma. Lungo la strada del ritorno si fermò presso il monastero cluniacense di Molesme da poco fondato S. Stefano Harding rimase molto colpito e decise di rimanervi e contribuire alla sua crescita.



Tuttavia, negli anni l’espansione portò diversi contrasti interni al monastero con un gruppo guidato dal fondatore Roberto e da S. Stefano Harding, che decise di mantenere i principi di spiritualità e allontanarsi nel costituire un nuovo monastero. Grazie all’autorizzazione del vescovo di Lione, fu fondato il nuovo monastero di Citeaux. In questo contesto S. Stefano Harding riformò il sistema monastico stabilendo quelle regole di base che presero il nome di Carta della Carità in base alla quale sono state sviluppati i principi per mantenere la disciplina e l’unità delle abbazie. S. Stefano Harding rimase tale fino al 1133, anno in cui decise di lasciare questo ruolo. Morì il 28 marzo del 1134.