Da pochissimo Santo Versace ha compiuto 80 anni, un grande traguardo per il fratello di Donatella Versace e Gianni, che ha avuto una vita tutt’altro che facile. Nato in Calabria, ha fondato con la sua famiglia il famoso brand “Gianni Versace”, occupandosi prevalentemente dell’amministrazione. Ad oggi il 30% della quota societaria è la sua. In occasione del suo compleanno si è raccontato al Corriere della Sera, raccontando alcune curiosità sul rapporto che mantiene con la sorella Donatella Versace.
Dopo la morte di Gianni Versace sono infatti cambiate tante cose, e Santo Versace non ha risparmiato di raccontare la grande rivalità che per tutta la vita ha avuto con il fratello. Gelosia, invidia? Di certo avere accanto tale genio non era di certo facile. “Era uno studente creativo“, spiega riferendosi a Gianni: “diceva di avere 20 mamme, che erano le sarte che lavoravano con noi“. Sin da piccoli, però, i due hanno mostrato personalità completamente differenti: Santo Versace era razionale, mentre il fratello incredibilmente creativo.
Santo Versace e Gianni, una squadra vincente fino alla morte: “Uno shock, non ci credevo”
Dal 1972 Santo Versace inizia ad occuparsi totalmente dell’amministrazione dell’azienda, avendo l’occhio di fare molte scelte giuste e fortunate. Una di queste è stata quella di parificare il suo stipendio con quello di Walter Albini, il quale in quel periodo era in assoluto lo stilista più in voga d’Italia. Così, dopo che Gianni era stato chiamato a lavorare per Florentine Flowers, Santo Versace si è battuto affinchè anche lui prendesse 4 milioni. Nell’intervista al Corriere Della Sera, Santo si sbottona anche sul rapporto con la sorella Donatella Versace, oggi volto del noto marchio di famiglia. “Le voglio bene”, racconta, dicendo di aver ricevuto da lei ben 100 rose bianche il giorno del suo ottantesimo compleanno.
Il loro rapporto non è stato sempre uguale, e come lui stesso ha ammesso, da piccolo le ha fatto anche da padre. Al ginnasio era lui che le firmava le giustificazioni sul libretto, con tanto di nome e cognome. Oggi si occupa invece di eventi di beneficienza nella loro fondazione. Del resto, Santo Versace è nato come un uomo semplice, e a soli sei anni lavorava con suo padre e spalava il carbone. Poi è arrivata la fama e la morte prematura di Gianni: “Uno shock: eravamo a Roma, non ci credevo“, confessa Santo Versace, “Solo quando arrivai a Miami e toccai la sua testa insanguinata mi resi conto di tutto“.