Il grande Santo Versace, noto stilista, è stato intervistato questa mattina di Uno Mattina. Di recente ha pubblicato un libro dal titolo Fratelli, in cui parla appunto del rapporto con il compianto Gianni, ucciso a Miami nel 1997. “Mia mamma era bravissima – esordisce Santo Versace – Gianni ha preso il suo talento, mio padre eccezionale da cui ho preso io. Mia mamma voleva studiare ma negli anni 20 i tempi erano diversi, ma non poteva frequentare i luoghi dove c’erano gli uomini, ma lei andò a imparare un mestiere e alla fine ha avuto ragione lui”.
Santo Versace che fratello è stato? “Ha sentire Gianni sono stati il fratello che gli diceva cosa fare, per anni la metà della stessa mela, ci completavamo veramente bene, lui prese il talento creativo della mamma e io quello imprenditoriale del papà. Io ho aiutato Gianni a realizzare i suoi sogni, io gli feci il primo contratto”.
SANTO VERSACE: “GIANNI E’ PARTITO NEL 1972 E NON E’ PIU’ TORNATO”
Quindi Santo Versace ha proseguito: “Nel 1972 è partito da Reggio Calabria e non è più tornato. Lui è partito da zero con un bagaglio culturale straordinario. Lui gattonava fra i merletti perchè vedeva il lavoro di mia mamma. A novembre si è trasferito a Milano perchè ha capito che era lì il fulcro della moda”.
Santo Versace come mai ha scelto di raccontare oggi di Gianni con il suo libro? “Sono diventato fratello maggiore quando è morta la primogenita nel 1953, Pinuccia. Grazie a mia moglie Francesca, che ho incontrato nel 2005, mi sono liberato, ho ragionato sul fatto di voler raccontare la mia vita vissuta, lei mi ha aiutato molto e mi aiuta ancora tutti i giorni perchè insieme abbiamo fatto la fondazione Santo Versace di cui si occupa a tempo pieno”.
SANTO VERSACE: “AL FUNERALE DI GIANNI MAI SENTITO COSÌ SOLO”
Sul funerale del fratello Gianni, Santo Versace ha spiegato “Lady Diana venne da me prima di stare al Duomo mi coccolò per mezz’ora toccandomi la mano e un’altra cosa che mi ha colpito, eravamo dieci mila persone, ma non mi sono mai sentito solo come in quel momento”.
Come è stato l’incontro con Francesca? “Fortuito, sua madre voleva aprire un’attività di cioccolato, venne da me per confrontarsi e arrivò anche Francesca insieme a sua madre. Io conoscevo sua madre, sua padre e suo nonno ma lei non l’avevo mai conosciuta nonostante lei conoscesse Gianni, Donatella. E’ stato un fulmine e da quel giorno la mia vita è cambiata completamente”. I due si sono sposati civilmente 12 anni fa: “Lei è super cattolica praticante mi ha portato sulla retta via e anche io son tornato ad essere cattolico praticante. Per lei è stato il giorno più bello, per lei il matrimonio era un contratto, senza sacramento non era un matrimonio e l’8 luglio dell’anno scorso ci siamo sposati”.