Santone Kadir, il papà di Luigi: “Siamo in pena per lui”

Non solo Marika. Anche Luigi è vittima del santone Kadir. “Siamo in pena tutti, se vuoi ti vengo io a prendere a Miggiano. Abbiamo tutti gli occhi lucidi nel vederti in quelle condizioni” dice il papà Nicola, che ha portato in tribunale l’uomo. “Mio figlio ha lasciato un’impresa fiorente. Quando è partito ha pronunciato la frase ‘Devo dare questo percorso, devo andare nella casa del primo’. La mamma è andata e lo ha trovato male. Si è spaventata dalle sue condizioni fisiche”. (agg. JC)



Santone Kadir, il papà di Marika: “Mi ha detto che voleva seguire il signore”

La storia del santone Kadir, che tanto sta facendo discutere in tutta Italia in questi giorni, è arrivata anche sui media nazionali. Il papà di Marika, una degli adepti che hanno seguito l’uomo nei suoi deliri mistici, ospite di “Pomeriggio Cinque” ha raccontato: “Marika lavorava al ristorante e a un certo punto, dopo qualche mese che si seguivano per videochiamate, mi disse che lavorava solo il venerdì perché il sabato è il giorno del signore. La sua datrice di lavoro le ha cambiato il turno perché lei dal venerdì sera al sabato sera non poteva lavorare perché appunto era il giorno del signore. Allora io le ho consigliato di non fare così altrimenti l’avrebbero licenziata e lei mi rispose ‘Non fa niente, mi licenzieranno’” racconta il papà.



Oggi Marika lavora e i suoi soldi vengono gestiti proprio dal santone Kadir. “Lei mi ha detto che i soldi che guadagna li prende lui perché deve amministrarli lui” spiega ancora Silvio. “I servizi igienici sono inesistenti. Prima di andare Marika, c’era la luce: è da un anno che lei è senza corrente, per lavarsi scaldano l’acqua e si lavano”.

Santone Kadir, il papà di Marika: “Per me è un pazzo”

Papà Silvio, ospite di “Pomeriggio Cinque”, ancora racconta: “Per me il santone Kadir è un pazzo. Io ho parlato due volte con lui e tutte e due le volte abbiamo chiuso il telefono per iniziava a gridare dicendomi che sono un idiota e che dovevo morire”. Marika, la figlia di Silvio, originaria della Sicilia, sarebbe stata plagiata dall’uomo e convinta a trasferirsi nel leccese, dove lui opera in qualità di “fratello di Gesù”, come si è definito. Le condizioni nelle quali i suoi adepti vivono sarebbe di estremo disagio: spesso obbligherebbe i suoi seguaci a digiunare, mentre lui, a detta del papà di Marika, andrebbe a mangiare a casa dei suoi genitori.