Il caso del santone Kadir che sta facendo discutere (non poco) i giornali di tutta Italia è tornato protagonista nella diretta odierna del programma Le Iene che ha cercato di infiltrarsi all’interno della – per ora, presunta – setta grazie all’aiuto di un anonimo complice che fingendo una crisi mistica ha cercato di entrare tra le fila del santone bussando alla sua porta e facendosi – purtroppo senza alcuna telecamera nascosta – accogliere all’interno di quella casa che in moltissimi hanno provato a ‘spiare’: “Mi ha subito chiesto – confessa l’infiltrato nella casa del santone Kadir – se fossi un giornalista perché era preoccupato“, tanto da fargli lasciare “giacca, borsello e qualsiasi cosa avessi con me in auto”.



La prima impressione avuta è che entrambi i seguaci del santone Kadir “parlavano un po’ con il contagocce, sembrava recitassero un copione“, mentre entrando nel merito della sua (finta) storia personale il primissimo consiglio ricevuto è stato quello di – spiega lo stesso santone al microfono nascosto – “lasciare [i tuoi genitori] che ti stanno facendo delle cose che loro vogliono”, arrivando addirittura a dirgli che se lo costringono a fare delle cose “allora sono presenze demoniache“.



Come si vive nella casa del santone Kadir, Le Iene: “Non c’è luce, l’acqua non scarica ed è tutto trasandato”

Durante il loro piccolo incontro privato, l’infiltrato del Le Iene sarebbe anche riuscito a scambiare un paio di parole con i due adepti del santone Kadir che – spiega – “mi hanno confermato che chiedono l’elemosina” pur associandola ad un presunto “atto di umiltà”, mentre il santone avrebbe raccontato che “ci sono stati mesi in cui non avevamo un euro” e a sostenerli sarebbe stato “il signore che ci inviava gli angeli con le buste della spesa“; confermando al contempo il digiuno più volte citato dai mezzi di stampa, associato (in questo caso) ad un atto che “ho fatto fare a loro per mostrare che lo spirito entra in loro e li vivifica” per un totale di “tre, quattro giorno” che includeva anche “il sonno”.



“Mi ha raccontato – continua l’infiltrato – di essere il sesto fratello di Gesù e mi ha detto di vederlo ogni giorno in carne ed ossa”, il tutto senza dimenticare il fatto di avere “il dono dell’invisibilità” che permette al santone Kadir di “essere in più posti contemporaneamente”; mentre la parte forse più interessate è che all’interno della casa “si vive male – spiega l’infiltrato -, è piccola, trasandata, ci sono i cavi staccati e quando apre l’acqua scarica in una bacinella” con una negativa conferma del fatto che “tutto questo gli sta facendo pubblicità”, aumentando la sua possibilità di fare proseliti.