MICHELE SANTORO A LA7: “FAZIO E ANNUNZIATA NON LI SOPPORTO”

Non si placano le polemiche per gli addii di Fabio Fazio e Lucia Annunziata dalla Rai, con la sinistra che continua ad attaccare il Governo Meloni ritenendolo responsabile di nomine “censorie” contro i volti di punta del progressismo in Rai degli ultimi 30 anni. Nell’agone entra però anche Michele Santoro che un passato burrascoso in Rai lo ricordano in molti ancora oggi: nell’ultima intervista a DiMartedì su La7, il conduttore ex “Annozero” spara frecciate e attacchi tutt’altro che “teneri” nei confronti di chi pure occupa lo stesso suo spazio politico, la sinistra.



«Fabio Fazio e Lucia Annunziata? Sono convinto che la Rai come azienda abbia avuto una perdita editoriale, perché sono due professionisti molto validi. Ma io non sopporto nessuno dei due», sentenzia Santoro soffermandosi a lungo sul suo passato in Rai con il famoso presunto “editto bulgaro” dell’era Berlusconi. «Innanzitutto – spiega il giornalista – le narrazioni di Fazio e di Annunziata sono sempre un po’ farlocche. Fazio ha detto che è stato 40 anni ininterrotti in Rai e giustamente Daniele Luttazzi ha ricordato che non è vero (ecco qui il nostro focus a riguardo, ndr), perché lui lasciò l’azienda per andare a lavorare a La7, che all’epoca era proprietà di Telecom. Non fece nemmeno una puntata, quella esperienza si concluse e andò via con una paccata di miliardi».



“PENSIERO OMOLOGATO RAI E PLURALISMO UCCISO”: DA DOVE NASCE L’ATTACCO DI SANTORO A FAZIO E ANNUNZIATA

Quando infatti La7 dell’allora patron Roberto Colaninno abbandonò i propositi di una tv “anti-berlusconiana”, Fazio fece ritorno in Rai: «uscì da questa avventura devastato, anche se era molto più ricco di prima», racconta ancora Michele Santoro in diretta tv. «il vero problema è: come è rientrato in Rai nel 2003? Io non rientrai in Rai, lui sì. Non ci è rientrato per i buoni uffici del suo agente (Beppe Caschetto, ndr) ma perché la politica ha voluto che lui tornasse».



Da Fazio ad Annunziata, l’attacco di Santoro si fa ancora più “feroce” e contrasta l’intervento del conduttore Giovanni Floris che gli contestava come queste tesi siano soltanto “gossip”: «Questo non è affatto gossip, perché nel momento in cui Annunziata lascia la Rai dicendo che non sei d’accordo col governo, uno deve anche ricordare che lei è stata presidente di garanzia della Rai quando a governare c’era Berlusconi. Per 24 ore è stato presidente di garanzia Paolo Mieli, il quale disse che avrebbe accettato l’incarico solo se avesse potuto far tornare a lavorare in Rai Enzo Biagi, Daniele Luttazzi e me. Dopo 24 ore Paolo Mieli si dimise e gli subentrò Lucia Annunziata». Davanti alla domanda secca del conduttore di “DiMartedì” sul perché di una particolare “acrimonia” sua contro Fazio e Annunziata, Santoro conclude: «Non c’entra affatto l’acrimonia. C’entra il fatto che questi due colleghi sono stati il perno intorno al quale è ruotata una politica culturale in Rai. Una politica fatta di esclusioni degli altri e di ammazzamento del pluralismo e della diversità. Questo pensiero diverso è fuori oggi, ma lo era anche prima, quando Annunziata e Fazio erano al centro del babà. Siamo arrivati alle esclusioni di oggi, perché abbiamo omologato la tv e il pensiero dei giorni precedenti».