La Russia sta reggendo bene alle sanzioni economiche dell’Occidente? Non ha dubbi Vladimir Putin, infatti lo ha ribadito in occasione del forum economico di Vladivostok. Il presidente russo però ha ammesso che in alcuni settori economici e in alcune zone del Paese ci possono essere delle difficoltà. Proprio ieri è emerso un documento segreto del governo russo, di cui ha dato notizia Bloomberg, secondo cui la decrescita del prodotto lordo è ben più grave di quella indicata dai dati pubblici, dove molti indicatori sono stati secretati. Da questo documento segreto emerge che la Russia potrebbe addirittura non ritornare a veder crescere la sua economia prima del 2030.
Inoltre, in alcune zone, come quelle dove avviene la produzione di automobili, il crollo è catastrofico: si parla di un calo del 58%. Inoltre, le sanzioni bloccano l’import di molti componenti per l’industria, soprattutto quelli ad alta tecnologia. Ciò rende la situazione ancora più complessa. Se Putin e i suoi collaboratori sostengono che le sanzioni non hanno alcun impatto e che stanno penalizzando solo chi le ha imposte, quindi l’Occidente, d’altro canto stanno facendo di tutto per farle revocare, anche quella che blocca il metano inviato in Europa tramite il gasdotto sotto il Mar Baltico.
SANZIONI RUSSIA, DOCUMENTO SEGRETO SMENTISCE PUTIN
Vladimir Putin per rassicurare i suoi sulle sanzioni ha detto che il tetto al prezzo del gas voluto dall’Occidente «è un’assurdità senza futuro» e che il gas che non va in Europa verrà reindirizzato in Asia, in particolare in Cina. Ma è un prodotto che viaggia solo tramite gasdotti e quello tra Russia e Cina è già saturo. La seconda linea, quella che dovrebbe passare per la Mongolia, non è ancora stata progettata, quindi potrebbero volerci diversi anni. Bloomberg, che è riuscito a visionare un rapporto interno preparato per il governo e destinato alla riunione a porte chiuse del 30 agosto scorso, smentisce la ricostruzione di Putin.
L’economia della Russia potrebbe affrontare una recessione tale a causa delle sanzioni che potrebbe tornare al livello pre-guerra «solo alla fine del decennio, o più tardi». Ci sono diverse proiezioni: la prima è che l’economia russa scenderà dell’8,3% l’anno prossimo; la seconda è di un calo dell’11,9% nel 2024. Oltre al rischio che il Cremlino non riesca a rifornire il proprio mercato, il documento segreto indica anche il rischio che 200mila specialisti lascino il Paese entro il 2025. Il rapporto interno russo, infine, avverte rispetto ad una riduzione dei volumi di produzione in settori come petrolio, gas, prodotti chimici e legno, che «cesseranno di essere i motori dell’economia».