Giulio Sapelli, storico, economista, docente universitario ed esperto di geopolitica, ha concesso un’intervista al quotidiano “La Verità”, pubblicata sull’edizione in edicola oggi, lunedì 21 marzo 2022. In primis, il professore ha tratteggiato lo scenario relativo alla guerra in Ucraina, nazione che “era una realtà multietnica dell’impero austroungarico. Dopo la Prima guerra mondiale, l’impero sovietico l’ha colonizzata. Morirono da tre a cinque milioni di ucraini per fame dopo la collettivizzazione delle loro terre”. La Crimea, invece, non è mai stata ucraina, sia geograficamente, sia storicamente: “È il luogo in cui si consuma la volontà russa di affacciarsi sul mare caldo del Mediterraneo. Una sorta di lago atlantico collegato al Mar Nero. Diventa ucraina per una follia di Kruscev capo del partito e dell’esercito in Ucraina mentre resisteva ad Hitler. La regalò durante una festa di compleanno”.
Le due repubbliche separatiste sono russofone, ma non significa che siano russe: “Essere nazione significa mirare a una statualità. L’Ucraina è una comunità interlinguistica. Il loro errore è stato bandire il russo durante le devoluzioni arancioni anche nelle comunità russofone. È lì che si è attizzato il neonazionalismo grande russo, che Putin usa in maniera scellerata per condurre una guerra etnica”.
GIULIO SAPELLI: “PUTIN PUNTA A DISTRUGGERE LA CLASSE DIRIGENTE UCRAINA”
Secondo quanto riferito da Giulio Sapelli su “La Verità”, l’obiettivo di Vladimir Putin non è quello di conquistare l’Ucraina, ma di distruggere la classe dirigente locale: “Col massacro di Katyn in Polonia furono sterminati oltre ventimila ufficiali polacchi. Stalin dette la colpa ai nazisti. Con metodi diversi Putin punta ad un ricambio a Kiev. Sa bene che è impossibile occupare tutta l’Ucraina. Anche chi parla russo ora è contro Putin. Non consideriamo quel mezzo milione emigrato in Russia. Quindi ricorre ad una trattativa armata. Vuole arrivare ad un governo fantoccio”.
L’avanzata militare della Russia in Ucraina secondo Sapelli sta procedendo secondo i piani del Cremlino, che punta a intavolare una trattativa armata, ma con alla radice una debolezza di fondo. Ecco quale: “La Russia è un Paese sottosviluppato. Bisogna guardare al commercio estero per valutare il potenziale di un’economia. Mosca esporta solo materie prime, grano e idrocarburi e importa tecnologie. Ma negli anni ’50 e ’60 andava nello spazio. È stata poi devastata dalla liberalizzazione eltsiniana”.
SAPELLI: “LE SANZIONI CONTRO LA RUSSIA NON SONO EFFICACI”
Nel prosieguo del suo intervento su “La Verità”, Giulio Sapelli ha totalmente bocciato le sanzioni contro la Russia, sottolineando che storicamente questo si è rivelato essere un provvedimento mai efficace: “Questo è un errore enorme di questa pseudo-diplomazia nordamericana cui si accoda l’Ue. Il partito comunista cubano o il gruppo ierocratico sciita sono ancora al potere grazie alle sanzioni. Colpiranno solo l’economia europea. Francia e Germania soprattutto. Esiste un capitalismo terroristico di stato cino-tedesco nell’industria e un capitalismo finanziario cinese-nordamericano. La Cina è entrata nel Wto nel 2001, la Russia nel 2011. È pazzesco dire che non possiamo comprare il gas russo”.
E l’Italia? A giudizio di Sapelli, di recente il nostro Paese si è schiacciata eccessivamente su posizioni atlantiste: “Siamo l’unica nazione europea che ha sconfitto il terrorismo senza leggi eccezionali. Ci siamo indeboliti di recente. E questo eccessivo allineamento così poco politico su Washington lo si deve soprattutto al Governo Draghi”. Ma è stato giusto da parte di Roma inviare armi in Ucraina? “Difficile dirlo. Avrei simulato un’attesa consapevole. La nostra diplomazia sarebbe stata capace di gestire meglio il dossier. Attendere prima di inviarle”.