Alberto Negri, cronista e storico inviato di guerra per le più importanti testate nazionali, intervistato da La Verità racconta alcuni episodi della sua carriera da giornalista nelle zone di conflitto e rivela la sua opinione sulla situazione Ue – Russia affermando che “l’Europa resterà stritolata dalle stesse sanzioni che vuole imporre a Putin“. Negri parla delle sue esperienze in alcuni dei paesi scenario di guerre internazionali: “Faccio fatica a ricordarle tutte. Ho cominciato in Iran un anno dopo la rivoluzione del 1979. La guerra del Golfo nel ‘90. La Somalia, il Mozambico, l’Etiopia, l’Eritrea, il Sudan“. Poi Algeria, Balcani e Afghanistan, un continuo spostarsi da un conflitto all’altro con episodi che ricorda con angoscia, soprattutto la morte di colleghi come Maria Grazia Cutuli uccisa sulla strada per Kabul, ma anche il fotoreporter Raffaele Ciriello a Ramallah e Ilaria Alpi assassinata a Mogadiscio.
Alberto Negri parla anche del giornalista del Wall Street Journal arrestato a Mosca e dice “Il cronista è per definizione una spia, già per il solo fatto che racconta gli eventi“, dove c’è una guerra spesso i giornalisti sono i primi ad essere fermati e trattenuti per giornate intere, nel caso di Evan Gershkovic “spero non venga usato come moneta di scambio per altri prigionieri“.
Alberto Negri: “Europa resterà stritolata da sanzioni alla Russia”
Proseguendo nell’intervista, Alberto Negri parla della situazione Russia – Ucraina e dei presunti interessi economici degli USA nei confronti del gas russo, e dice “gli Stati Uniti non sono direttamente interessati a sfruttare le risorse petrolifere o gasiere di altri Paesi perché ormai sono diventati indipendenti dal punto di vista energetico, piuttosto vogliono controllare le rotte di esportazione per ostacolare la concorrenza della Cina“. Gli USA devono presidiare tutte le infrastrutture, comprese quelle che collegano l’Italia alla Libia e all’Algeria, hub energetici ai quali “L’America ha detto sì“.
Sull’accordo Russia – Cina, Negri afferma che “La Cina prende la Russia sulle sue ginocchia. Entro la fine del 2023 la maggior parte delle transazioni estere della Russia saranno regolate in yuan“. Allo stesso tempo però Xi Jinping ha bisogno dell’appoggio commerciale dell’Europa. Per questo ci sarà “il pellegrinaggio di Ursula von der Leyen e Macron a Pechino“. L’Unione Europea però rischia di essere “stritolata” dalle stesse sanzioni che impone alla Russia, mentre almeno due terzi dell’umanità è contro, e conclude citando una frase del ministro degli esteri indiano “Voi europei siete bravissimi a far diventare un vostro problema il problema del mondo. E a girarvi dall’altra parte quando il problema lo abbiamo noi”.