OK UNANIME 27 PAESI UE ALLE SANZIONI ANTI-RUSSIA
«Accolgo con favore l’accordo dei paesi dell’UE su nuove sanzioni contro la Russia. La Russia ha prodotto questa crisi ed è responsabile dell’attuale escalation. Ora completeremo rapidamente il pacchetto di sanzioni, in coordinamento con i nostri partner»: così ha scritto su Twitter la presidente della Commissione Europea Ursula Von der Leyen salutando il voto unanime dei 27 Paesi Ue al primo pacchetto di sanzioni europee contro la Russia per la crisi nel Donbass.
L’elenco dettagliato verrà reso noto nelle prossime ore, ma parte dalla base di quanto già anticipato stamane (qui sotto il dettaglio, ndr) prima del Consiglio Europeo: «Le sanzioni faranno molto male alla Russia», ha spiegato in conferenza stampa l’Alto Rappresentante Ue per la Politica estera Ue Josep Borrell, a fianco del Ministro degli Esteri francesi Le Drian il quale ha annunciato di aver annullato il vertice previsto nei prossimi giorni con l’omologo russo Lavrov. La crisi della diplomazia si fa palese in queste ore, come confermato dalle parole del diplomatico europeo: «Gli sforzi diplomatici continueranno. Dobbiamo prevenire ad ogni costo il conflitto. Abbiamo ora ricevuto la richiesta dell’Ucraina di aiutarli nell’affrontare attacchi cyber e noi manderemo una missione per questo». Le sanzioni, ha aggiunto Borrell, sono state decise all’unanimità e riguarderanno anche «i membri della Duma russa che hanno votato questa violazione del diritto internazionale e dell’integrità territoriale e della sovranità dell’Ucraina, ma non il presidente russo Vladimir Putin». Sarà però colpita la capacità dello Stato russo e del Governo russo di «accedere al nostro mercato dei capitali e finanziari e dei servizi, con limitazioni “all’offerta di finanziamento e all’accesso del loro debito sovrano». Addirittura, sottolinea l’Alto Rappresentante, per i sanzionati vi sarà lo stop dello shopping nelle capitali europee, Milano in primis. «Finalizzeremo rapidamente il pacchetto di sanzioni.. che hanno come target individui e società coinvolte in queste azioni, banche che hanno finanziato l’esercito russo e l’apparato e contribuito alla destabilizzazione», ha poi aggiunto Von der Leyen commentando il pacchetto di sanzioni anti-Russia. Gli Stati Uniti nelle prossime ore formalizzeranno il loro pacchetto di sanzioni anche se non è ancora chiaro se il Presidente Biden userà “mano pesante” o darà ancora margine ad un ultima, estrema, possibilità di negoziazione con Mosca. G7 si dice d’accordo su pacchetto sanzioni: «I ministri degli Esteri del G7 condannano con forza la violazione degli impegni internazionali” da parte della Russia e hanno concordato “un duro pacchetto di sanzioni crescenti e coordinate come risposta», Lo ha scritto in un tweet il capo della diplomazia britannica, Elizabeth Truss.
LA REAZIONE DELL’EUROPA ALLA MOSSA DI PUTIN NEL DONBASS
«La decisione della Federazione Russa di riconoscere come entità indipendenti e inviare truppe russe in alcune aree degli oblast di Donetsk e Luhansk in Ucraina è illegale e inaccettabile. Viola il diritto internazionale, l’integrità territoriale e la sovranità dell’Ucraina, gli impegni internazionali della Russia e aggrava ulteriormente la crisi»: inizia così la lettera congiunta del Presidente del Consiglio Europeo Charles Michel e della Presidente della Commissione Europea Ursula Von der Leyen, nella quale vengono varato un primo pacchetto di sanzioni contro la Russia (saranno presentate nel tardo pomeriggio a Bruxelles).
Entrambi i Presidenti accolgono con favore «la salda unità degli Stati membri e la loro determinazione a reagire con fermezza e rapidità alle azioni illegali della Russia in stretto coordinamento con i partner internazionali», ribadiscono ancora i due leader europei in attesa che una decisione congiunta su mia scala possa essere raggiunta nelle prossime settimane, anche valutando l’evolversi della situazione in Ucraina. «Oggi alle 16 si terrà una riunione informale dei ministri degli Affari esteri dell’UE presieduta dall’alto rappresentante. Successivamente, nel tardo pomeriggio verrà formalmente presentato un primo pacchetto di sanzioni. Gli organismi preposti si incontreranno quindi per finalizzare il pacchetto senza indugi», sottolineano Michel e Von der Leyen.
LE PRIME SANZIONI UE CONTRO LA RUSSIA
Ecco dunque le prime sanzioni approvate nelle ultime 24 ore dalla Commissione Europea messe nero su bianco dalla lettera congiunta Michel-Von der Leyen:
– prendere di mira coloro che sono stati coinvolti nella decisione illegale;
– prendere di mira le banche che stanno finanziando operazioni militari e di altro tipo russe in quei territori;
– mirare alla capacità dello Stato e del governo russi di accedere ai mercati e ai servizi finanziari e dei capitali dell’UE, per limitare il finanziamento di politiche crescenti e aggressive;
– mirare al commercio delle due regioni separatiste da e verso l’UE, per garantire che i responsabili sentano chiaramente le conseguenze economiche delle loro azioni illegali e aggressive.
«L’UE si è preparata ed è pronta ad adottare misure aggiuntive in una fase successiva, se necessario, alla luce di ulteriori sviluppi. Entrambi i presidenti, sostenuti dall’alto rappresentante, continuano a seguire da vicino gli sviluppi sul campo e a consultarsi con gli altri leader dell’UE e le controparti internazionali», conclude la lettera Consiglio Ue-Commissione Ue. L’Unione mantiene in definitiva «piena solidarietà con l’Ucraina e unita a sostegno della sua sovranità e integrità territoriale. Restiamo pronti e continueremo a sostenere l’Ucraina e il suo popolo».
CRISI DONBASS: SUL GAS L’ACCORDO ANCORA NON C’È
Unità di intenti? Non del tutto. Se le prime sanzioni guardano soprattutto le due Repubbliche separatiste riconosciute ieri dalla Russia di Putin – ovvero Donetsk e Luhansk – il vero banco di prova dell’Europa è capire se si agirà come già avvenuto con la Guerra in Crimea, o se prevarrà un senso di fronte comune unitario nella risposta al Cremlino. Le misure europee potrebbero infatti includere sanzioni mirate contro gli oligarchi russi e i loro interessi nei Paesi membri, spiegano le fonti di Europa Today: non solo, vi è anche la possibilità di vietare le transazioni delle banche comunitarie con quelle russe. I governi sono però molto cauti, specie quelli direttamente coinvolti negli interessi economici a stretto giro con la Russia su gas, petrolio e commercio: di quesi, in primissima fila, la Germania ma anche la stessa Italia. Lo aveva messo in chiaro lo stesso Premier Draghi giorni fa sul crescere delle tensioni in Ucraina: «Al momento una valutazione sull’impatto quantitativo delle eventuali sanzioni ancora non c’è ma si sa che certe sanzioni avrebbero più impatto sull’Italia e meno su altri Paesi. E la risposta è abbastanza chiara: tutte le sanzioni che impattano indirettamente su mercato energetico impattano di più sul paese che importa più gas. E l’Italia ha solo il gas, non ha il nucleare e il carbone ed è più esposta. Si sta anche studiando come l’Italia possa continuare a essere approviggionata da altre fonti se dovessero venire meno quelle dalla Russia». Putin ha garantito ancora oggi che non verranno mai meno le forniture di gas, eppure il rischio di ulteriori sanzioni lanciate dall’Europa potrebbe indebolire non poco la situazione già molto delicata sul fronte energetico. Scholz ha sospeso per il momento il gasdotto Nord Stream 2 ma anche su quel fronte il timore della Germania è che un perdurare della crisi ucraina potrebbe rendere pericolosa la situazione e l’approvvigionamento energetico per Berlino. Se la Russia prova a sminuire l’impatto delle sanzioni («Sappiamo che le sanzioni verranno comunque imposte, in ogni caso. Con o senza motivo», ha detto oggi il Ministro degli Esteri russo Lavrov), occorrerà capire quali saranno gli altri pacchetti di sanzioni presentati da Usa e UK per capire quale soluzione l’Europa potrà/dovrà trovare. E se lo farà collegialmente o, ancora una volta, divisa.