L’università Sapienza di Roma è stata eletta migliore università del pianeta per gli studi classici nell’ambito della classifica stilata dal “QS World University Ranking by Subject 2021”, che decreta la graduatoria dei migliori percorsi accademici di studio nel mondo. Un verdetto arrivato nelle scorse ore e che ha riconsegnato il primo posto all’ateneo capitolino dopo lo “scippo” subìto nel 2020 da parte dell’altrettanto prestigiosa e rinomata Oxford. Questa volta, però, è l’Italia a esultare, con il Politecnico di Milano quinto in Arte e Design e decimo in Architettura e la Bocconi settima in Business and Management, quattordicesima in Accounting and Finance e diciottesima in Economics and Econometrics.
“Questo risultato – ha asserito il rettore della Sapienza, Antonella Polimeni, le cui parole sono state riprese da ‘Il Corriere della Sera’ – si inserisce nel solco della tradizione di eccellenza nel campo degli studi classici del nostro ateneo. Parliamo di un ambito disciplinare che è base valoriale fondante della nostra società e come tale va custodito e trasmesso alle nuove generazioni”.
UNIVERSITÀ, SAPIENZA MEGLIO DI OXFORD: ECCO PERCHÉ
Perché la Sapienza di Roma è stata ritenuta migliore di Oxford? La risposta giunge direttamente da “Il Corriere della Sera”: “Conta molto l’impatto della ricerca svolta in università, a meno che non si tratti di ambiti in cui il numero di lavori prodotti sia troppo esiguo per essere preso in considerazione. In quel caso, si tiene conto solo dei pareri espressi dai docenti di altre università e dai datori di lavoro”. Peraltro, “rispetto ad altre classifiche universitarie, come Times Higher Education o l’Arwu di Shanghai, il Qs ranking è quello che in assoluto dà il maggior peso alla reputazione di un’università, cioè al giudizio di colleghi e aziende, che pesa per il 40% nella valutazione complessiva di ciascun ateneo (nell’edizione di quest’anno sono stati intervistati in tutto 94mila professori e 44mila manager su 51 programmi di 1440 università)”. Roma caput mundi, insomma, anche per quanto concerne il settore degli studi universitari: c’è davvero da andarne fieri.