Sara Aiello è morta a 32 anni e il marito l’avrebbe filmata durante l’agonia senza prestarle il necessario soccorso. Questo, secondo l’accusa che lo vedrà a processo per omicidio colposo dal prossimo 14 novembre, il quadro ricostruito dagli inquirenti sul caso della giovane, mamma di due bimbe originaria di Pimonte, deceduta nella sua casa di Pompei il 3 giugno 2015. Sarebbe stato proprio l’uomo a consegnare ai Carabinieri qualcosa che poi sarebbe diventato centrale nell’inchiesta.



Si tratta di un filmato di circa 8 minuti in cui il coniuge, Massimo Marano, anziché chiedere subito l’intervento del 118 per la donna – in preda a una crisi respiratoria – l’avrebbe ripresa con il telefonino mentre era stesa sul letto, ormai morente. Sara Aiello avrebbe chiesto aiuto, riporta Chi l’ha visto? che oggi torna sulla vicenda, ma il marito non avrebbe fatto altro che registrare perché, a suo dire, il medico che la seguiva aveva chiesto la produzione di un video, in costanza dei malesseri che avrebbe lamentato più volte, così da poter focalizzare meglio i sintomi e formulare una diagnosi. Il gup, riporta la trasmissione di Federica Sciarelli, avrebbe respinto la richiesta di non luogo a procedere avanzata dalla Procura di Torre Annunziata in merito alla posizione dell’uomo. Nel 2021, il reato contestato era stato riqualificato da omissione di soccorso a omicidio colposo.



SARA AIELLO, 32ENNE FILMATA DURANTE L’AGONIA: MARITO A PROCESSO PER OMICIDIO COLPOSO

Massimo Marano, marito della 32enne Sara Aiello morta nella sua casa di Pompei nel 2015, andrà a processo per omicidio colposo dopo una prima ipotesi di omissione di soccorso. Lo riporta ancora Chi l’ha visto? che, in onda questa sera, tornerà sulla vicenda della giovane mamma deceduta davanti all’obiettivo del coniuge, Massimo Marano, intento a riprenderla durante l’agonia. Per l’accusa, l’uomo non le avrebbe soccorsa e si sarebbe limitato a filmarla per almeno 8 minuti prima di morire in preda a una crisi respiratoria. Secondo quanto ricostruito attraverso il video che Marano avrebbe consegnato ai Carabinieri, Sara Aiello avrebbe chiesto aiuto ma quella notte, il 3 giugno 2015, sarebbe morta nel contesto di un episodio ancora al vaglio degli inquirenti.



La trasmissione condotta da Federica Sciarelli ha ripercorso le sequenze del filmato focalizzando quello che finora sarebbe emerso sullo stesso. Una delle figlie di Sara Aiello sarebbe stata presente alla scena almeno nelle fasi iniziali, la mamma agonizzante sul letto e il papà impegnato a filmare tutto. 1 minuto e 17 secondi dopo l’inizio della registrazione, il respiro della 32enne non si sarebbe più sentito e sarebbe apparsa priva di sensi. Tra i 2 e i 3 minuti, il marito di Sara Aiello avrebbe cercato di svegliare la donna con ripetuti “schiaffetti sulla guancia destra“, sottolinea ancora Chi l’ha visto?, che non avrebbero dato esito. Dal minuto 4 in poi, stando alla ricostruzione del programma, nel video si vedrebbero degli spasmi post mortem e successivamente Massimo Marano avrebbe invitato la figlioletta a portare dei cuscini per la mamma e, per circa ulteriori 2 minuti, avrebbe provato a svegliare la moglie toccandole il viso. Al minuto 7 e 10 secondi, l’uomo avrebbe chiesto alla figlia di prendere “la macchinetta della pressione” e, a 8 minuti e 33 secondi dall’inizio del filmato, il marito di Sara Aiello avrebbe riscontrato l’assenza di segnali nella pressione. 4 secondi prima dell’interruzione della registrazione.

SARA AIELLO, LA TELEFONATA AI SOCCORSI E I DUBBI DEL GIP SULLA TEMPISTICA

Soltanto dopo quegli interminabili 8 minuti, il marito di Sara Aiello avrebbe allertato i soccorsi chiedendo che fosse inviata una ambulanza munita di defibrillatore. Secondo il gip, riporta il documento diffuso da Chi l’ha visto? sul caso della 32enne, la tempistica emersa dagli orari forniti dall’uomo non tornerebbe. “Il comportamento assunto dall’indagato nel lasso di tempo intercorrente tra la presunta chiamata della vittima – scrive il giudice per le indagini preliminari –, avvenuta presumibilmente tra le 3.30/3.45 (secondo quanto affermato dallo stesso Marano), e il momento di inizio della ripresa video, da individuarsi nelle ore 4.13. Invero dal filmato anzidetto risulta evidente come non ci sia stato, in un momento antecedente alla ripresa, altro intervento in ausilio della moglie” da parte dell’uomo.

Dopo la notizia della riqualificazione del reato da omissione di soccorso a omicidio colposo, la famiglia di Sara Aiello, tramite i suoi legali, avrebbe espresso soddisfazione rispetto all’iniziale richiesta di archiviazione della posizione di Marano avanzata dalla Procura.