La morte di Sara Aiello, avvenuta nel 2015, è tornata a occupare lo spazio televisivo di “Storie Italiane”. La donna, secondo quanto emerso dalle indagini, è stata filmata agonizzante per quasi nove minuti dal marito e soltanto due minuti dopo la fine della registrazione ha chiamato il 118, richiedendo un intervento urgente. L’uomo è stato rinviato a giudizio per omissione di soccorso. I familiari della ragazza hanno presentato una denuncia alla Procura di Torre Annunziata e non è escluso che vi sia un coinvolgimento del marito nella morte della donna, con annessa possibilità di omicidio volontario.
Negli ultimi tempi la giovane sveniva di continuo, come hanno detto i fratelli in collegamento con Eleonora Daniele: “Sara stava facendo vari accertamenti medici, era stata anche da due cardiologi”. La morte di Sara è avvenuta per cardiopatia congenita ereditaria, come accertato dall’autopsia effettuata nel 2020 sulla salma riesumata. Dagli atti risulta inoltre che il malore che l’ha stroncata sia partito quaranta minuti prima dell’inizio del video.
SARA AIELLO, MORTA MENTRE IL MARITO LA FILMAVA
Successivamente, il marito e Sara Aiello si erano recati da un neurologo, il quale avrebbe detto che soffriva di crisi epilettiche, dandole un farmaco (ma il dottore ha negato di avere prescritto questo medicinale). Il professionista avrebbe domandato poi all’uomo di riprendere Sara con il telefonino durante le crisi, così da visionare le sue reazioni. La domanda che sta alla base di questa vicenda è però un’altra: c’è stato del dolo da parte del marito? “Fino a oggi gli audio del 118 non erano stati chiesti, dopo averli ottenuti abbiamo messo in sequenza ciò che è accaduto quella sera. L’uomo è entrato nella stanza di Sara e ha registrato quello che stava accadendo. Filma l’agonia della moglie fino all’arresto cardiaco e al suo decesso. C’è un buco di due minuti successivo, al termine del quale il marito ha chiamato il 118, asserendo che la donna prendeva un farmaco, peraltro letale per la patologia cardiaca della giovane”.