Proseguono (e si fanno anche più seri) i guai legali per Sara Cunial, un tempo deputata del Movimento 5 Stelle ed attualmente tra le file dei ‘misti’ – a causa di non meglio precisati diverbi con il partito, ma forse legati ai fatti di cui parleremo a breve -, che nei mesi scorsi si era già trovata a dover fare i conti con una prima condanna ed ora dovrà rispondere in tribunale di una seconda accusa mossa a suo carico: in entrambi i casi, i fatti contestati risalirebbero al periodo pandemico e la vedono vestire i panni della violenta manifestante no-vax intenta a contestare gli obblighi imposti da Giuseppe Conte.



Soffermandoci sugli ultimi sviluppi – poi approfondiremo anche il precedente – tra una manciata di mesi Sara Cunial dovrà presentarsi in tribunale per rispondere dell’accusa di violenza e minacce contro un pubblico ufficiale: secondo l’accusa nel gennaio 2022 prese parte ad una manifestazione no-vax indetta da alcuni avvocati e che si trasformò in una piccola ‘guerriglia’ contro gli agenti che avevano formato un cordone di sicurezza per impedire ai manifestanti di raggiungere gli uffici della Cassazione per presentare la loro petizioni contro l’obbligo vaccinale.



Nel dettaglio, Sara Cunial si sarebbe trovate tra le prime file di manifestanti che si sono scontrati contro la polizia e seppur lei sostenga di essere stata spintonata con forza dagli agenti, pare che sia riuscita a superare il cordone guadagnandosi la strada verso il tribunale: complessivamente la sua pena potrebbe andare dai 6 mesi ai 5 anni di reclusione, ma tutto dipenderà dalla richiesta del Pm e dal parare del giudice che accoglierà il caso.

Il precedente di Sara Cunial: condannata a 7 mesi per aver violato la zona rossa Covid

Insomma, Sara Cunial potrebbe presto finire in carcere per aver spintonato e minacciato un agente di polizia, il tutto mentre si è concluso da poco l’altro processo che la vede protagonista: in quel caso la corte l’ha ritenuta colpevole e condannata a 7 mesi di reclusione, ma data l’assenza di precedenti penali è stata disposta anche la sospensione della pena a fronte del pagamento di un risarcimento da 4mila euro per la sua vittima.



Questa condanna ci riporta con la mente all’aprile del 2021 quando Sara Cunial prese parte ad una manifestazione contro la Dad organizzata ad Aosta e venne scoperta da alcuni finanzieri mentre beveva una birra con otto amici senza rispettare le limitazioni imposte sulla zona rossa valdostana in quel periodo: inizialmente – fregiandosi di godere “dell’immunità parlamentare” – aveva rifiutato di consegnare il suo documento su richiesta degli agenti, salvo poi ripensarci poco dopo; il tutto accompagnato da minacce e insulti nei confronti dei militari che le sono costati una condanna – ironicamente – per oltraggio e minacce contro un pubblico ufficiale.