Sara Doris, figlia del finanziere Ennio, gli ha dedicato un accorato ricordo sulle pagine del Corriere della Sera a poco meno di due anni dalla sua scomparsa, avvenuta il 24 novembre del 2021, all’età di 81 anni. Un uomo, un finanziere e un visionario, il cui principale merito, almeno dal punto di vista lavorativo, è stato quello di fondare con Silvio Berlusconi nel 1982 il Programma Italia, rete di consulenza finanziaria dalla quale è nata, alcuni anni dopo, la Banca Mediolanum.



Sara Doris, ricordando il padre, ne parla come di “un uomo che tracciava sentieri per aprire strade non per sé, ma per facilitare gli altri” con una “grande consapevolezza delle sue capacità” che “considerava un dono da mettere a disposizione” degli altri. Di contro, però, ricordandolo con gli occhi di una bambina, racconta che “invidiavo molto la mia vicina di banco che poteva dire il macellaio, qualcosa che tutti conoscevano”, mentre suo padre era “un consulente finanziario, una cosa assurda a quei tempi”. Ma parlando di suo padre Ennio, Sara Doris ci tiene anche a sottolineare come sia stato un uomo che “ha lasciato un segno”, grazie soprattutto al fatto che fosse “disponibile con tutti“.



Sara Doris: “Papà Ennio e Silvio Berlusconi grandi amici”

Andando avanti nel suo racconto, Sara Doris non può fare a meno che parlare del rapporto di suo padre Ennio con Silvio Berlusconi, suo importantissimo socio d’affari. “Si conobbero nel 1981”, ricorda, “papà era a Portofino con la mamma e lo riconobbe. Lo fermò, gli chiese se poteva stringergli la mano: gli disse che insieme avrebbero potuto fare grandi cose“, un azzardo ma che effettivamente portò a risultati straordinari.

Dal conto suo, invece, Sara Doris racconta di aver sempre avuto “grande stima” di Silvio Berlusconi, “papà ne parlava con entusiasmo” e lei ricorda che “d’estate in Sardegna ci invitava nella sua villa e quanto ricambiavamo l’invito portava sempre qualcuno per suonare, tanta allegria“. Tuttavia, riconosce anche che tra suo padre Ennio e Berlusconi fossero più le differenze che le similitudini, pur sottolineando che “entrambi avevano grandi talenti e il desiderio di esprimerli a beneficio della comunità”. Insomma, sintetizza Sara Doris, “due omini leali, sinceri, generosi“. Parlando, infine, del funerale del padre, ricorda come Berlusconi si commosse, “una cosa che mi ha toccato il cuore: due giorni dopo ha chiamato dicendoci di contare su di lui per qualunque cosa“.