Sara Gandini: “Covid? Viviamo la vita normale”
L’epidemiologa Sara Gandini figura sia nell’elenco dei top italian scientists, che nel 2% dei top scientists del mondo, secondo la Stanford University. Recentemente ha rilasciato un’intervista per il quotidiano La Verità nella quale riflette sul futuro del covid, che sembra mantenere la sua aura emergenziale, nonostante le limitazioni siano pressoché sparite in tutto il mondo, Cina inclusa che da poco ha abbandonato la strategia “zero covid”.
Come ripetuto mille volte e più dalla maggior parte dei suoi colleghi, Sara Gandini sottolinea come “anche con Omicron i rischi dipendono grandemente dall’età e dalle malattie concomitanti”. Tuttavia, secondo lei Omicron risulta essere “una variante molto diversa dal virus originario [ed] è molto più simile ai virus influenzali”. “È più trasmissibile, ma meno fatale dell’influenza stagionale (..) e le sub varianti che sono emerse recentemente non sembrano più letali rispetto alle prime”. Secondo Sara Gandini, ad aver influenzato la nostra percezione del covid è stata soprattutto “la narrazione catastrofista, mentre ora “quello che bisogna fare è incoraggiare le popolazioni più vulnerabili a mettersi al riparo, e permettere a tutti gli altri di acquisire immunità vivendo una vita normale“.
Sara Gandini e il mondo dopo il covid
Il covid, insomma, non sarebbe completamente superato secondo l’epidemiologa Sara Gandini, ma saremmo almeno sulla buona via per il ritorno alla normalità. Inoltre, l’emergenza ha creato un nuovo problema: “Abbiamo trascurato le altre patologie, come se si morisse solo di quel virus, e abbiamo un sistema sanitario sempre più in crisi”. Le limitazioni hanno avuto effetti secondari, come l’aumento dell’obesità ed un peggioramento generale della qualità di vita di moltissime persone.
“Credo che, in generale, bisognerebbe evitare di fare allarmismo perché le paure non aiutano a capire quali sono i reali rischi e come affrontarli in modo razionale”, spiega Sara Gandini, perché “durante la pandemia sono state prese tante decisioni sull’onda dell’emergenza e della paura, senza pensare alle conseguenze che potevano avere”. Tra le tante decisioni sbagliate nel contesto del covid, Sara Gandini parla, per esempio, dei vaccini ai bambini: “Avremmo dovuto avviare studi più approfonditi per i minori, con un periodo di osservazione più lungo e un campione più ampio che permettesse di aver maggiori evidenze sull’efficacia”, mentre sarebbe ora di abbandonare “ricatti ed obblighi” della campagna vaccinale.