Sara Manfuso e la violenza subita da adolescente: “Stavo tornando da scuola e…

Al Grande Fratello Vip 2022 Sara Manfuso ha portato in televisione un tema così delicato e quanto mai attuale come la violenza contro le donne. Lei stessa ha raccontato, intervistata di recente a Verissimo, di essere stata vittima di violenza da adolescente. Ne ha voluto parlare a cuore aperto in un’intervista al settimanale Diva e Donna, ricordando il trauma che ha profondamente segnato la sua vita: “A 17 anni sono stata violentata. Stavo tornando da scuola, arrivo al portone del palazzo dove vivevo, davanti al quale c’era un uomo dall’aria distinta“.

All’interno della casa si è successivamente consumata l’aggressione: “Apro, entro, lo faccio entrare e lui mi aggredisce da dietro. Urlo, nessuno mi soccorre e lui fa di me quello che vuole. L’ho denunciato, ma non è stato trovato e per anni ho vissuto con il timore che tornasse“. Un trauma che l’ha portata a prendere una decisione importante: Sono stata in analisi e per anni ho faticato a fidarmi dell’altro sesso: sottoponevo i ragazzi che conoscevo a un ‘test di ammissione’, li mettevo a dura prova, volevo vedere chi resisteva e fosse degno della mia fiducia“.

Sara Manfuso e l’addio al Grande Fratello Vip 2022: il motivo del ritiro

Al Grande Fratello Vip 2022 Sara Manfuso ha rivissuto questo dolore in Casa, quando inavvertitamente Giovanni Ciacci l’ha sfiorata da dietro. Nonostante l’assoluta involontarietà del gesto, nella mente dell’ex concorrente sono tornati i fantasmi del passato. Ed è quello che avrebbe voluto raccontare ad Alfonso Signorini, che invece ha deciso di cacciarla dallo studio: “Sono passati ventun anni da quando sono stata violentata, ma quella ferita è ancora aperta e basta poco perché il dolore riesploda. È quello che avrei voluto spiegare al conduttore del reality, che però ha preferito cacciarmi dallo studio“.

La Manfuso ha anche rivelato il reale motivo della sua decisione di abbandonare il reality: “Non ho lasciato perché Ciacci mi ha toccato il sedere, ma per quello accaduto prima e dopo. Le spiego: quando ho qualcuno alle spalle, in quel caso Ciacci, sento di dovermi difendere, è una reazione istintiva perché il mio violentatore mi aveva braccato da dietro. Io quindi ero tesa, e non per la faccenda del sedere, e poi Ciacci, non conoscendo la mia storia, ha fatto una battuta dicendomi: ‘Non l’ho fatto apposta… Dai. simuliamo una violenza sessuale’. E io ho risposto con un’altra battuta. Avrei voluto gestire la situazione in modo diverso, ma non ci sono riuscita e, nei giorni successivi, ho sentito il dolore riesplodere: non lo davo a vedere, ma mi era tornato il senso di vergogna provato dopo la violenza“.