Licenziamento in tronco: è quanto richiesto dalla Commissione di disciplina dell’Azienda sanitaria di Trento per Saverio Tateo. L’ex primario dell’unità operativa di Ginecologia e Ostetricia dell’ospedale Santa Chiara a luglio era stato trasferito ad un altro incarico, ma ora arriva la svolta, secondo quanto riportato dal quotidiano L’Adige. Il licenziamento dovrà essere sottoposto al parere vincolante del Comitato dei garanti, ma di fatto continua la bufera legata al caso della scomparsa di Sara Pedri, 31enne che era in servizio nel reparto allora guidato da Tateo e di cui non si hanno più notizie dal 4 marzo. Nei confronti di Tatiana Mereu, allora vice di Tateo e nel frattempo trasferita altrove, invece la Commissione di disciplina non ha attivato alcuna procedura di licenziamento.



«Mi verrebbe da dire che in questa vicenda il perseguitato è lui», il commento dell’avvocato Vincenzo Ferrante, legale di Saverio Tateo, le cui parole sono riportate dal Corriere della Sera. Differente il parere della famiglia di Sara Pedri: «Come si suol dire la pazienza è amara, ma il suo frutto è dolce. Piccoli passi, senza forzature, con determinazione ma con rispetto per le persone e le regole, mattone dopo mattone stiamo costruendo l’edificio della Verità», ha scritto l’avvocato Nicodemo Gentile in un post.



SCOMPARSA SARA PEDRI: LE INDAGINI

La Commissione interna dell’Azienda sanitaria trentina ha sentito oltre 110 persone e rilevato «fatti oggettivi e una situazione di reparto critica». Si è arrivato così al licenziamento dell’ex primario. Ma sul caso sta lavorando anche la Procura di Trento, che inizialmente aveva aperto un fascicolo senza notizia di reato, però ora la situazione potrebbe cambiare. Dopo l’ispezione dei carabinieri del Nas nell’unità operativa di Ginecologia e Ostetricia del Santa Chiara, i militari dell’Arma hanno formulato l’ipotesi di reato di maltrattamenti, chiedendo l’iscrizione nel registro degli indagati proprio di Saverio Tateo e Tatiana Mereu.



Secondo l’informativa del Nas, almeno 14 tra medici e infermieri erano stati presi di mira dal primo gennaio 2018 con demansionamenti e insulti. Accuse che i diretti interessanti hanno sempre respinto. Nel frattempo si è attivato anche l’Ordine dei medici di Trento, a cui spetta invece il compito di valutare il comportamento dei due medici sotto il profilo deontologico. Infine, in questi giorni sono cominciate le audizioni negli uffici della polizia giudiziaria: saranno sentiti una novantina di testimoni.