Saverio Tateo e Liliana Mereu rischiano il processo per il caso Sara Pedri, la dottoressa 32enne scomparsa il 4 marzo 2021. La procura di Trento ha, infatti, chiesto il rinvio a giudizio per l’ex primario dell’unità operativa Ostetricia e ginecologia dell’ospedale Santa Chiara di Trento e per l’ex vice, con l’accusa di maltrattamenti in concorso e in continuazione nel reparto dove lavorava la dottoressa. L’udienza preliminare, davanti al giudice Marco Tamburrino, è stata fissata a fine novembre. Anche il legale della vittima figura tra le 21 parti offese nel procedimento sui presunti maltrattamenti in ospedale.



L’inchiesta è durata un anno e mezzo, invece sono senza risultati le ricerche del corpo lungo le sponde del lago di Santa Giustina, in Trentino, dove è stata ritrovata la sua auto. Le indagini hanno svelato un clima infernale, tra vessazioni e mobbing, che ha trovato riscontro nelle testimonianze di infermiere, ginecologhe e ostetriche nello stesso reparto in cui ha lavorato Sara Pedri come neo specializzata per poco più di tre mesi. La ginecologa di Forlì ha fatto perdere le sue tracce dopo il trasferimento dall’ospedale di Trento a quello di Cles, da cui si era dimessa il giorno prima della sparizione.

LA FAMIGLIA “UN ALTRO PASSO VERSO IL PROCESSO”

Convinta di «non valere niente come medico», Sara Pedri si licenziò il 3 marzo. La sua auto fu poi trovata nei pressi del ponte di Mostizzolo, a Cles, il giorno dopo. Si tratta di un luogo purtroppo noto per i suicidi. Cosa sia successo alla dottoressa dovrà stabilirlo un processo. Attualmente gli indagati Saverio Tateo e l’ex vice Liliana Mereu sono stati entrambi allontanati dall’azienda sanitaria dopo la scomparsa della ginecologa. L’ex primario si è sempre difeso dalle accuse. Infatti, il suo legale ha sostenuto che non esistono «atteggiamenti intimidatori, vessatori o violenti» attribuibili a Tateo nei confronti della ginecologa di Forlì.

Nel frattempo, la sorella di Sara Pedri continua a chiedere verità e giustizia. «Sarà la prima udienza, importantissima: si tratta di un altro passo verso il processo», il commento di Emanuela Pedri, a nome della famiglia. Inoltre, ha annunciato la sua presenza, in streaming, al convegno “Il mobbing nel pubblico impiego” organizzato da Fenalt alla Filarmonica: «Porterò la mia testimonianza attraverso Sara per sensibilizzare le istituzioni e parlare sia a chi subisce sia alle famiglie».