Il complicato caso della scomparsa di Sara Pedri, la ginecologa dell’ospedale Santa Chiara di Trento, ha ricevuto nei giorni scorsi un nuovo aggiornamento. Infatti, secondo il giudice del lavoro non vi sarebbe alcuna colpa direttamente ascrivibile a Saverio Tateo, il primario del reparto che era stato accusato di mobbing, maltrattamenti, vessazioni, insulti e umiliazioni, o alla sua vice, Liliana Mereu. Per il giudice il licenziamento che ha interessato il primario sarebbe stato “illegittimo”, in quanto non vi sarebbe alcuna prova concreta dei maltrattamenti ai danni di Sara Pedri o del resto dei dipendenti, ed è stato disposto il suo reintegro nel ruolo all’interno dell’ospedale di Trento, oltre al riconoscimento dei due anni di stipendi che non gli stati versati, con tanto di interessi.



Cosa è successo a Sara Pedri e Saverio Tateo

La scomparsa di Sara Pedri, ormai, è fatto piuttosto noto. La ginecologa, infatti, il 4 marzo del 2021 si allontanò dal posto di lavoro, abbandonando la sua auto, con la portiera aperta e il cellulare sul sedile, vicino al ponte di Mostizzolo a Trento. Fin dai primissimi momenti gli inquirenti hanno pensato ad un suicidio, ma ancora oggi non è noto dove si trovi il suo corpo. La ragione dietro al gesto, invece, venne imputata a Saverio Tateo e a Liliana Mereu, accusato di maltrattamenti e condizionamento psicologico della dipendente.



Non vi fu, tuttavia, nessuna ragione per pensare che la scomparsa di Sara Pedri fosse direttamente collegata ai presunti maltrattamenti, ma ormai il circolo mediatico era partito. I due furono sottoposti ad un’inchiesta da una Commissione disciplinare, il cui esito fu negativo. Vennero, però, inviati da Roberto Speranza alcuni ispettori del lavoro, che in appena due giorni di indagini raccolsero circa una decina di accuse dei dipendenti per Tateo. Questi, dunque, venne sollevato dal suo incarico, mentre i Nas iniziavano una nuova indagine per collegare i maltrattamenti alla scomparsa di Sara Pedri. Ora, secondo il giudice del lavoro Tateo non avrebbe alcuna colpa, mentre il 24 novembre sarà avviata l’udienza preliminare contro il primario, per volontà della Procura che lo accusa di mobbing e maltrattamenti.

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