La vicenda di Sara Pedri, scomparsa in Trentino il 4 marzo 2021, è stata affrontata a “I Fatti Vostri”, trasmissione in onda su Rai Due. In particolare, il conduttore Salvo Sottile ha dialogato con la sorella della dottoressa, Emanuela, la quale ha spiegato che “Sara negli ultimi due mesi si era ammalata. Noi familiari l’avevamo invitata a tornare a casa e a recarsi dal medico di base. Abbiamo subito intuito il vero disagio che si era innescato in lei da più di due mesi. Dopo averla vista in quella condizione, nella quale manifestava una serie di problemi fisici, è stato immediato per noi pensare a una sola cosa, quando si sono perse le sue tracce: mia sorella si era tolta la vita”.



Emanuela Pedri ha poi aggiunto che il sogno di Sara era quello di fare la ginecologa e in lei era emersa già a 14 anni l’indole della crocerossina; infatti, ai tempi del liceo aiutava le amiche alle prese con i disturbi alimentari. “Non ha mai evidenziato problemi durante la specializzazione, nonostante la professione richieda una grande responsabilità – ha sottolineato la donna –. Magari può avere avuto i classici momenti di scoramento che abbiamo tutti: si richiede tanto a se stessi in quell’ambito lavorativo, ma si arriva alla sera comunque sempre con il sorriso. Poi lei voleva fortemente andare in Trentino, perché era appassionata di montagna e di sci e aveva fatto anche un tirocinio a Brunico in passato. Sognava di sposarsi sulle piste da sci”.

SARA PEDRI, LA SORELLA EMANUELA: “LA SERA PRIMA DI SPARIRE MI ERA PARSA PIÙ SERENA…”

Ancora a “I Fatti Vostri”, Emanuela, sorella di Sara Pedri, ha asserito che quando quest’ultima è arrivata in Trentino ha per prima cosa parlato di “un ambiente che non l’ha subito accolta… Ci sono stati degli avvisi. Era stata avvertita che in quel luogo si lavorava a testa bassa e non si poteva parlare delle cose personali e dei turni di lavoro”. Tuttavia, il 3 marzo aveva deciso di allontanarsi da quell’ospedale: “L’ho sentita la sera prima e mi ha detto che se ne voleva andare da lì – ha detto Emanuela –. Io ero felice e orgogliosa della sua scelta, le ho fatto i miei complimenti. Negli ultimi tempi le dicevo spesso di puntare a un nuovo inizio. Lei mi sembrò rilassata in quel momento, anche se aveva solo un filo di voce. Era più serena e mi disse che poteva finalmente dormire”.

Il fidanzato di Sara Pedri, Guglielmo, aveva intuito almeno dal 12 febbraio che qualcosa non andava ed è stato lui ad avvertire Emanuela della sparizione della sorella: “L’ho scoperto all’una del giorno dopo – ha precisato la donna –. Ci sentivamo tutti i giorni, sempre. Mi sento in colpa perché la sera prima mi aveva detto di volere dormire e io non l’avevo chiamata per non disturbarla. Il primario, Saverio Tateo, si dice dispiaciuto? Sono frasi di circostanza, non ci ha mai contattato”. Ad assistere Emanuela è la dottoressa Gabriella Marano, psicologa, che ha redatto una relazione di 120 pagine: “Abbiamo svolto un’attenta analisi della documentazione esistente, esaminando i messaggi di Sara negli ultimi tre anni. È emerso che in quell’ambiente inquinato ed esplosivo lei è caduta in una condizione patologica identificabile in un disturbo post-traumatico da stress. Sara era entrata in una condizione di tormento psichico. Per lei la vita era sinonimo di dolore, mentre la morte diveniva paradossalmente un sollievo. Quella mattina aveva fatto una ricerca dei ponti in Trentino e infatti la sua auto è stata ritrovata nei pressi di uno di questi”.