Sara Pedri sarebbe stata vittima di maltrattamenti. Questa è l’ipotesi di reato indicata dai carabinieri del Nas alla Procura di Trento sulla scomparsa della ginecologa forlivese di 31 anni. L’ipotesi è che la donna, sparita dal 4 marzo 2021 tra il Comune di Cis e di Cles, abbia compiuto un gesto estremo per quel clima di terrore e umiliazioni che aveva all’interno del reparto di Ostetricia dell’ospedale Santa Chiara di Trento. Quel clima che l’aveva spinta a dare le dimissioni il 3 marzo. Stando a quanto riportato dal Corriere della Sera, nel mirino dell’informativa dei carabinieri sono finiti Saverio Tateo, ex primario, e la vice Liliana Mereu. Ma non solo per Sara Pedri. Sarebbero stati ricostruiti almeno quattordici casi tra medici e infermieri presi di mira dal gennaio 2018 dalla coppia di dirigenti con demansionamenti e insulti.



A due settimane dall’ispezione sarebbero state raccolte prove di «comportamenti non professionali» da parte di Saverio Tateo e Liliana Mereu. Per questo i carabinieri avrebbero chiesto l’iscrizione nel registro degli indagati dei due medici per maltrattamenti. Nel frattempo, i due sono stati trasferiti.

SCOMPARSA SARA PEDRI, RELAZIONE NAS ALLA PROCURA

I carabinieri del Nas avrebbero inviato la loro relazione alla pm Licia Scagliarini, titolare dell’indagine sulla scomparsa di Sara Pedri, con l’indicazione di iscrivere a modello 21, quindi di indagare, i due medici, cin l’ipotesi di reato di maltrattamenti. Nelle scorse settimane altre sei ginecologhe avevano dichiarato di essere pronte a sporgere denuncia, ma intanto con le audizioni dell’indagine interna sono stati sentiti 110 lavoratori dell’ospedale sarebbe stato confermato il quadro emerso dai messaggi e le telefonate di Sara Pedri alla famiglia. Ci sono poi atti della commissione interna consegnati alla Procura e ispezioni da parte del ministero. Sara Pedri nei suoi racconti affermava di essere stata ripetutamente umiliata e di essere stata anche schiaffeggiata su una mano. Inoltre, c’era un clima di continui riferimenti al fatto che non sapesse fare nulla e che non era stata formata a dovere. Aspetti sui quali i carabinieri del Nas non avrebbero dubbi, ma d’altra parte si tratterebbe della punta di un iceberg rispetto a qualcosa di più grande. Nel frattempo, non si hanno ancora notizia di lei. La sua auto è stata trovata vicino al ponte sopra al torrente Nice, che arriva fino al lago di Santa Giustina.

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