Sara Pedri, le nuove ricerche della ginecologa scomparsa

Era il marzo dello scorso anno quando di Sara Pedri, giovane ginecologa, si persero misteriosamente le tracce da Cles, in provincia di Trento. Un allontanamento volontario in seguito al quale però non è più stata trovata. Che fine ha fatto la giovane dottoressa? Le ultime notizie sul caso riprese da Fanpage.it fanno sapere che sono state avviate nuove operazioni di ricerca del corpo di Sara Pedri. Gli inquirenti e la famiglia della ginecologa, infatti, sono concordi sull’ipotesi del suicidio in seguito al pesante mobbing subito sul posto di lavoro, in ospedale a Trento. Il suo corpo però, ad oggi, non è mai stato trovato nonostante le attente ricerche.



Emanuela, sorella di Sara Pedri, parlando delle recenti operazioni di ricerca ha fatto sapere che queste dovrebbero compiersi nelle prossime settimane nelle acque del lago di Santa Giustina, in Val di Non. E’ qui che si ritiene che Sara sia finita dopo essersi lasciata cadere in un momento di totale sconforto. Il presunto suicidio si sarebbe compiuto il giorno stesso della sua scomparsa, il 4 marzo 2021.



Sara Pedri, la sorella Emanuela confida nel recupero del corpo

Subito dopo la scomparsa di Sara Pedri, erano state avviate le ricerche da parte dei carabinieri che durante le operazioni avevano individuato l’auto della ginecologa in sosta in un parcheggio a pochi passi dal ponte di Mostizzolo. Un luogo noto alla cronaca locale dal momento che in passato era stato scelto da diverse persone come luogo dal quale gettarsi nel torrente sottostante al fine di togliersi la vita.

Le ricerche si concentrano nell’area indicata dai cani molecolari e in parte già scandagliata lo scorso maggio ma purtroppo senza alcun esito apprezzabile. Ora sulle nuove operazioni di ricerca si concentrano le speranze della famiglia della ginecologa scomparsa, nella speranza di poter dare almeno una degna sepoltura a Sara Pedri. Al quotidiano l’Adige, la sorella Emanuela ha commentato: “Non abbiamo una data, ma sappiamo che stanno organizzando un’altra operazione ricerca. Speriamo che si possa recuperare il corpo”. Ad aderire alle operazioni saranno subacquei e sommozzatori di vigili del fuoco, Soccorso Alpino e forze dell’ordine ma anche cani molecolari specializzati nelle ricerche in acqua. L’attenzione si concentrerà in particolare nella zona del lago indicata dai cani di ricerca già in passato.