Sono riprese le ricerche di Sara Pedri, la giovane ginecologa di Forlì scomparsa il 4 marzo dell’anno scorso. Nella mattinata di oggi i carabinieri subacquei di Genova sono tornati al lago di Santa Giustina, in Trentino, alla ricerca del corpo. Questa volta, però, sono affiancati da cinque unità cinofile della polizia tedesca, che sono specializzate nella ricerca di cadaveri in acqua. Dunque, i cani fiutano e i sub poi si immergono. Tutti gli indizi fanno pensare ad un gesto estremo. La donna quella mattina si trovava a pochi passi dal ponte di Mostizzolo. L’ipotesi è che si sia lanciata nel canyon del torrente Noce, che sfocia nel lago.
Oggi questo specchio di acqua, il bacino artificiale più grande del Trentino, è stato nuovamente perlustrato dalle forze dell’ordine. In azione vigili del fuoco volontari, carabinieri subacquei di Genova, un’unità cinofila dei carabinieri di Bologna e appunto cinque cani arrivati da Monaco di Baviera. Per questi ultimi è stata fatta richiesta al dipartimento di pubblica sicurezza del ministero dell’Interno che, tramite il servizio di cooperazione internazionale di polizia, ha avuto il via libera dalla Germania.
SARA PEDRI, DUE GIORNI PIENI DI RICERCHE
«Gli agenti sono arrivati ieri pomeriggio e andranno via martedì mattina. Faremo due giorni pieni di ricerche, oggi e domani», dichiara al Corriere della Sera il maggiore Guido Quatrale, comandante della compagnia dei carabinieri di Cles. Dalle ore 8.30 di questa mattina, dunque, le unità cinofile di Monaco di Baviera e quella di Bologna, specializzata in ricerca di cadaveri e sangue, hanno perlustrato l’intera superficie del lago a bordo dei gommoni del vigile del fuoco alla ricerca di Sara Pedri. «Il cane si mette sulla punta del gommone e si battono i quadranti in cui abbiamo suddiviso il lago alla ricerca di positività date dal cane che fiuta qualcosa. Quindi se c’è qualcosa, si circoscrive l’area e poi interviene il nostro nucleo subacquei per l’immersione», precisa il maggiore.
Nel pomeriggio invece sono state eseguite le prime verifiche dei sub di Genova, che dispongono anche di un ecoscandaglio sonar per scansionare il fondale del lago. Avevano già operato sul lago con l’unità cinofila della polizia di Milano Malpensa, che aveva fiutato qualcosa. Ma il fondo limaccioso limita molto la visibilità. Inoltre, secondo i vigili del fuoco della zona, sul fondale potrebbe esserci il corpo di una persona che si gettò dal ponte quattro anni fa, non quello di Sara Pedri.
Sara Pedri, che si era trasferita a Cles a novembre 2020 dopo aver vinto il concorso da dirigente medico, risulta scomparsa dal 4 marzo 2021. Il giorno prima si era dimessa dall’azienda sanitaria trentina dopo presunti maltrattamenti sul luogo di lavoro. La Procura di Trento ha aperto un fascicolo a carico dell’ex primario del reparto di ginecologia dell’ospedale Santa Chiara, Saverio Tateo, e della sua vice, Liliana Mereu, che hanno sempre negato ogni accusa. È tuttora in corso il procedimento giudiziario, con altre 20 parti lese, oltre alla ginecologa di Forlì.