Il caso di Sara Scimmi stamane a Storie Italiane, la giovane ragazza morta a Castelfiorentino nel 2017, ufficialmente investita da un camionista. La famiglia ha sempre sostenuto la tesi che Sara Scimmi stesse scappando da qualcuno, forse un ragazzo che voleva violentarla, e che sia quindi finita in mezzo alla strada, per poi essere travolta da un mezzo pesante. Nel video delle telecamere di sorveglianza presenti sul luogo della morte si vede un’automobile che sfreccia poco prima dell’incidente accorso a Sara Scimmi: che il guidatore della stessa fosse proprio il presunto aggressore?
Al momento resta un mistero chi vi fosse alla guida visto che gli inquirenti non sono ancora risaliti al suo occupante. La mamma commenta: “Lei stava scappando, la ragazza aveva il femore rotto prima dell’investimento, qualcos’altro deve aver causato il ferimento. Lei non ha altre fratture a parte lo schiacciamento della testa, quindi lei era già distesa, ma da chi stava scappando?”.
SARA SCIMMI, LA SORELLA: “QUELL’AUTO CHE PASSA…”
La sorella di Sara Scimmi ha precisato: “Non sono riusciti a capire di chi fosse quell’auto visto che la vettura in questione va molto più veloce e questo potrebbe far pensare ad una urgenza. La targa in quel momento era impossibile da individuare e ora stiamo cercando di capire se si riesca ad evidenziare questa carenza”.
“L’auto è di colore grigio metallizzato tendente al bianco che solo determinate auto hanno, sono state individuate un paio di auto fra cui una che era in uso ad un ragazzo che era con lei quella sera, perchè quindi questa auto non è stata mai periziata? Anche le celle telefoniche non sono mai state analizzate, magari hanno agganciato il passaggio di un automobilista ma questo non è mai stato preso in considerazione. Non si può vedere l’auto ma possiamo ricostruire tutto il percorso dell’auto”.
SARA SCIMMI, I SOSPETTI DI MASSIMO LUGLI
Massimo Lugli, in studio a Storie Italiane, aggiunge: “C’è anche un altro elemento, non si trova più una collana della ragazza: lei è stata caricata su una macchina, picchiata, aggredita e poi scaricata. E’ una mia ricostruzione fantasiosa ma sarebbe molto più logico rispetto ad un incidente”. E ancora: “La Procura continua a dire da sette anni che Sara Scimmi si è stesa per terra, tutte le altre cose non interessano, non sono interessati ad una storia alternativa, ovvero, che lei lì sia stata portata e poi abbandonata, visto che qualcuno ha visto un giovane che la tirava per un braccio qualche domanda me la farei”.
Per Eleonora Daniele sarebbe giusto continuare ad indagare giusto per togliersi ogni dubbio su quanto accaduto, non tanto per accusare qualcuno in particolare. Anche lo stato del cadavere fa pensare ad un qualcosa che è accaduto prima dell’investimento, come ad esempio la scarpa slacciata. “Sotto le unghie di mia figlia vi sono 4 o 5 dna maschili che non sono mai stati periziati – aggiunge Antonio Scimmi, il papà di Sara – con l’effetto mediatico di questi anni, non capisco perchè il conducente di quell’auto fantasma, se non c’entra nulla perchè non si è fatto avanti? Io credo che invece c’entri qualcosa”.