Direttamente dalla vigna del campione di ciclismo, Sara Simeoni e Francesco Moser hanno rilasciato una lunga intervista ai microfoni di C’è tempo per… I due protagonisti dello sport italiano sono molto amici e si sono raccontati senza filtri, a partire dal loro rapporto: «Siamo amici da quando ancora gareggiavamo, avevamo anche degli sponsor uguali». Amicizia ma nulla più, come sottolineato dalla Simeoni: «Abbiamo sempre tenuto le distanze». Poi il discorso si è spostato sul vino, ecco le parole di Moser: «Qualche bicchiere lo bevevo anche al Giro d’Italia (ride, ndr). Portavamo del vino nostro per non avere sorprese e bevevamo sempre quello. Ogni evento ha il suo perché: era bello brindare per le vittorie, quando ho vinto il Giro facevamo il brindisi sul palco. Poi, producendo il vino, non ce lo facevamo mai mancare». Moser ha poi parlato della sua rivalità con Saronni: «Non proprio amici (ride, ndr). Adesso che non corriamo più sì, è venuto anche qui da me e abbiamo corso insieme. Ma c’era grande rivalità e siamo arrivati ad un punto abbastanza difficile. C’era una divisione netta tra quelli che erano per me e tra quelli che erano per Saronni». Così, invece, la Simeoni sulla vittoria nel 1980 alle Olimpiadi di Mosca: «Mi fa piacere rivederla, è sicuramente bella, ma visto che siamo in campagna dobbiamo andare a brindare alle nostre vittorie così da vedere se questo vino è così buono (ride, ndr)». Moser ha parlato anche di uno dei gossip dell’estate, la relazione fra il figlio Ignazio e la bella Cecilia Rodriguez che pare sia un po’ naufragata. L’ex campione del mondo delle due ruote non si è sbilanciato dicendo: “Stanno ancora assieme? Credo di essere l’ultimo a saperlo ma mi pare che adesso stiano ancora assieme, ma non voglio avventurarmi in questo campo, non so cosa aspettarmi. Io sono già nonno – ha aggiunto – ma se Ignazio vuole farmi nonno un’altra volta non sono assolutamente contrario”. (Aggiornamento di MB)
SARA SIMEONI OSPITE A C’É TEMPO PER…
Ospite a C’è tempo per… martedì 15 settembre, Sara Simeoni avrà tempo e modo di raccontare la sua grande storia: oggi ha 67 anni, ed è tuttora considerata la più grande atleta della storia italiana insieme a Pietro Mennea. L’oro olimpico conquistato a Mosca nel 1980 rappresenta il punto esclamativo di una carriera che l’ha vista salire sul podio a cinque cerchi per tre edizioni consecutive; ha detenuto il record del mondo nel salto in alto, è stata campionessa italiana a ripetizione con un primato che infine le è stato tolto da Antonietta Di Martino, e ci sono voluti 36 anni per riuscirci. Dopo essersi ritirata l’abbiamo vista protagonista in altre vesti: portabandiera a conclusione dei Giochi Invernali di Torino 2006, ha interpretato sigle di telefilm, cartoni animati e programmi televisive tra cui Bimbo Hit. E’ poi entrata nel comitato regionale Fidal Veneto, di cui è vicepresidente da tre anni. La sua carriera è stata straordinaria: come detto, ancora oggi Sara Simeoni rappresenta uno dei principali vertici non solo dell’atletica italiana, ma anche dello sport tricolore.
SARA SIMEONI: LA CARRIERA
Sara Simeoni, nata a Rivoli Veronese, ha stabilito il record del mondo del salto in alto con la misura di 2.01: era il 4 agosto 1978, si trattava di una kermesse tra Italia e Polonia in programma a Brescia. Non c’erano immagini televisive o fotografie, o meglio si pensava non ci fossero: sarebbero saltate fuori 30 anni più tardi, debitamente restaurate; nel frattempo la Simeoni, per non lasciare alcun dubbio, ha fatto passare 27 giorni per poi ripetere la misura, questa volta valsale l’oro europeo a Praga. Nel palmarès figurano come detto tre medaglie alle Olimpiadi: a Montréal 1976 la sconfisse la tedesca dell’Est Rosemarie Ackermann per 2 centimetri, a Los Angeles 8 anni più tardi fu invece Ulrike Meyfarth, della Repubblica Federale, a starle davanti con la stessa distanza (ma Sara saltò 2 metri netti). In mezzo, a Mosca 1980, il trionfo: le bastò un 1.97 per mettersi alle spalle Urszula Kielan e Jutta Kist, mentre la Ackerman giunse quarta. Sara Simeoni è stata anche campionessa italiana per 14 volte, e due volte bronzo agli Europei in un arco temporale di 8 anni. Un’atleta estremamente longeva, vincente e rappresentativa di tutta una nazione.