La battaglia di Sarah Maestri è stata lunga, ma ha avuto come lieto fine l’adozione della figlia Alesia. Tutto è iniziato per caso, ma averla con sé è stata alla fine una vera e propria scelta. “È iniziato tutto nel 2012. Io non pensavo a diventare mamma, anzi la gravidanza mi spaventava. Ho ricevuto una chiamata da un amico che mi chiedeva se potevo ospitare una bambina di Chernobyl per qualche giorno, in attesa che trovasse una famiglia. La mia vita è cambiata radicalmente”. Inizialmente sarebbero dovute rimanere insieme per 90 giorni, ma non sono più riuscite a separarsi. “Quando è partita il mio cuore si è lacerato. Al gate mi guardava ma non piangeva, lo ha fatto soltanto dopo che non eravamo più insieme. La casa era vuota senza di lei”.



È così che si è recata in Bielorussia per fare richiesta di adozione. “Inizialmente il per sempre mi faceva paura, mi sentivo inadeguata. Pensavo che due genitori sarebbero stati meglio per lei. Il cielo però aveva scelto me”. In Italia l’articolo 4 della legge 1983 le ha permesso di essere una mamma single, ma nel Paese di origine di Alesia è stato molto più duro. “Dopo 3 anni di viaggi sono riuscita ad adottarla, ma poi mi venne chiesto di farla rimpatriare perché la procedura andava validata anche in Bielorussia. Sono passati altri 3 anni in orfanotrofio. Tante coppie e bambini stavano patendo la stessa cosa. Ho iniziato a fare appelli. Nel frattempo insegnavo recitazione lì. Ero mamma di Alesia e maestra”. Poi il lieto fine. (agg. di Chiara Ferrara)



Chi è Sarah Maestri ospite a Verissimo

Sarah Maestri ospite a Verissimo racconta la sua battaglia per l’adozione della figlia Alesia, nata in Bielorussia e vissuta in un orfanotrofio. Una lunga trafila quella affrontata dall’attrice diventata famosa per il film “Notte prima degli esami” che per tantissimi anni si è dichiarata childfree. L’idea di maternità era lontana anni luce dalla sua vita fino a quando qualcosa è cambiato. “Non avevo nessun richiamo di maternità nella mia vita. Ero una single incallita, childfree. Ero lanciata nella mia carriera e la mia vita mi piaceva” ha raccontato l’attrice presentando il suo libro “Stringimi a te”, in cui ha condiviso la lunga lotta e battaglia per adottare la figlia Alesia. Tutto inizia nel 2012 quando Sarah ospita a casa una bambina della Bielorussia; da quel momento la sua vita cambia per sempre.



Ancora oggi ricorda il primo incontro con Alesia: “ero bloccata nel traffico del raccordo anulare, scapigliata e ignara di quello che stava per succedere. Dovevo ospitare questa bambina solo per qualche giorno e ora è diventata mia figlia. Sono arrivata in ritardo all’appuntamento più importante della mia vita”.

Sarah Maestri e la figlia Alesia: “L’adozione? quanto tempo perso”

L’incontro tra Sarah Maestri e Alesia cambia per sempre la vita dell’attrice. Inizialmente le due vivono lunghi periodo di presenza ed assenza visto che la bambina faceva spola tra l’Italia e la Bielorussia.” Durante questo tempo lunghissimo ci distaccavamo, ma non ci allontanavamo mai. Sentivo un dolore pazzesco quando partiva, non avevo la forza di alzarmi dal letto” – ha raccontato l’attrice che ha aggiunto  – “quando ho dovuto riportarla all’orfanotrofio accompagnandola in aeroporto ho vissuto uno dei momenti più dolorosi. Sentivo una sensazione di vuoto. Lei in auto non sorrideva e mi fissava. In aeroporto mi salutò e quando pensava di non esser vista si mise a piangere. Quando rientrai a casa la sentivo immobile come solo la morte sa fare. Sono stata tre giorni a letto senza alzarmi. Poi ho deciso di andare in Bielorussia e ci misi due giorni per arrivare nel suo paese. Era in una struttura grandissima e pensavo a un incontro come un film. Lei mi ha salutato ed è andata via”.

A questo punto l’attrice ha deciso di cominciare le pratiche per l’adozione: “dopo una trafila di tre anni ho deciso di andare a vivere in Bielorussia per stare con lei. Facevo la maestra con tutti i bambini e stavo bene. Non mi preoccupava vivere in quella condizione di povertà. Mi fa arrabbiare di più pensare che a Milano ci sono ventimila bambini che mangiano una sola volta al giorno quando abbiamo una grande ricchezza. Nel 2019 finalmente siamo rientrati in Italia. E poi ripenso al tempo perso. Avevo preparato il villaggio delle Barbie, ma lei non ci ha potuto giocare a causa della burocrazia”.