Sarah Maestri, Francesca Barra e Naomi De Crescenzo, ospiti della trasmissione televisiva di Rete 4 “Zona Bianca”, sono state protagoniste di alcuni momenti di scontro (senza particolari eccessi e nel totale rispetto delle loro interlocutrici) in occasione della puntata andata in onda domenica 19 giugno 2022. In particolare, l’attrice ha parlato dell’appello del Papa alle giovani coppie circa l’importanza di osservare la castità sino al giorno delle nozze, ammettendo di non essere riuscita in prima persona a seguire alla lettera tale indicazione, ma di ammirare chi invece ci riesce.



Poi, un’affermazione: La gente si sposa in chiesa spesso più per la festa che per il matrimonio! Dio nel vangelo Secondo Giovanni dice: chi mi ama osserverà la mia parola. Resistere alla carne è un’opera di misericordia che chiediamo al Cielo, noi umani non ce la possiamo fare. Chi non ce la fa, non verrà mai giudicato da un cristiano”. Non d’accordo su questo aspetto Francesca Barra (“Cosa c’è di sbagliato nella p*netrazione prima del matrimonio?”) e neppure Naomi De Crescenzo, la quale ha asserito: “Sono cose scritte duemila anni fa, il s*sso si può anche fare solo per piacere”.



SARAH MAESTRI: “SEX WORKERS NON FANNO UN LAVORO COSTRUTTIVO”

Nel prosieguo di “Zona Bianca”, Sarah Maestri ha poi focalizzato la propria attenzione sulla questione sex workers, ovvero coloro che monetizzano e, di fatto, sbarcano il lunario per mezzo del s*sso, vendendo contenuti hot come file audio, video e fotografie. L’attrice ha spiegato: “È un lavoro, ma non costruttivo. Non mi rivedo nella società individualista. Quando vado a parlare nelle scuole insegno sempre ai ragazzi a mettere il proprio talento a servizio degli altri”.

Naomi De Crescenzo, influencer protagonista di alcuni scatti bollenti (ma che nulla hanno a che vedere con il mondo hard, ndr), ha ribattuto all’indirizzo di Sarah Maestri quanto segue: “Io non faccio nulla di diverso da cosa è sempre esistito, è semplicemente l’evoluzione dell’era digitale. Un tempo c’erano i calendari, erano considerati un lavoro. Perché ora una foto di nudo non lo è?”.