L’omicidio di Sarah Scazzi è tornato a fare parlare di sé ai microfoni della trasmissione televisiva di Rete 4 “Quarto Grado”, condotta da Gianluigi Nuzzi e Alessandra Viero. A finire nel mirino dei presentatori e degli inviati è stata al posizione di Michele Misseri, che si definisce colpevole da anni, senza però essere creduto dai giudici, complici le differenti versioni fornite nel corso degli anni, utili – si pensa – a proteggere la moglie e la figlia. L’avvocato di Misseri, il legale Luca La Tanza, ha asserito: “C’è un’azienda agricola disponibile a farlo lavorare, ma il signor Misseri ha continuato a riferire agli operatori del carcere e agli assistenti sociali di essere sempre lui l’autore dell’omicidio di Sarah. Dice addirittura di meritare l’ergastolo e io questo lo vedo come un elemento negativo per l’esito del processo”.



Tanto che, dopo 26 ore di Camera di Consiglio, è arrivato il verdetto preannunciato dall’avvocato: Michele Misseri non può essere scarcerato, se continua a dichiararsi colpevole per la morte di Sarah Scazzi. A proposito di questa vicenda di cronaca nera, vale la pena rammentare, per completezza d’informazione, che la Corte di Taranto e la Cassazione hanno condannato l’uomo alla reclusione solo per soppressione di cadavere.



SARAH SCAZZI, CHI L’HA UCCISA? MICHELE MISSERI NON AVEVA UN MOVENTE…

Il nodo cruciale di questa macabra vicenda è che, in riferimento alla morte di Sarah Scazzi, Michele Misseri non aveva un movente valido per porre termine alla vita della giovanissima nipote. Il 6 ottobre 2010, quando Misseri contribuì a fare ritrovare il cadavere dell’adolescente, egli dichiarò: “Quel giorno ero confuso, le ho messo una corda al collo e l’ho uccisa. Ho cercato di violentarla, lei non voleva. Non l’avevo mai vista vestita così: aveva le mutandine da bagno, il pantaloncino sopra… Sono riuscito a violentarla soltanto dopo che era morta, sotto un albero di fico di mio padre”.



Nel racconto di Misseri, il trattore non partiva, così avrebbe detto a Sarah Scazzi, scesa in garage da lui, di andarsene e da lì sarebbe partito tutto, con Misseri in preda a un presunto raptus. Il movente s*ssuale, però, non è mai stato preso in considerazione, visto che l’autopsia non ha dimostrato alcuna violenza nei confronti della ragazza, tanto che, negli anni, zio Michele ha cambiato più volte versione.