La giunta regionale della Sardegna, nella giornata del 21 agosto, ha deciso di opporsi alla legge sull’autonomia differenziata davanti alla Corte Costituzionale. La decisione di impugnare la legge, per la giunta di Alessandra Todde, potrebbe presto essere seguita anche da un’altra Regione, la Campania. Oltre alla Sardegna, già la Toscana aveva assunto la stessa decisione, proprio nello stesso giorno in cui il referendum lanciato in rete contro il provvedimento ha raggiunto il mezzo milione di firme, dopo aver già superato il quorum lo scorso 31 luglio. Lo stesso aveva già fatto la Puglia.



La Sardegna ha optato per il ricorso di fronte alla Corte Costituzionale nella tarda mattinata del 21 agosto, varando la delibera con la presidentessa Alessandra Todde. Le motivazioni che hanno portato alla decisione riguardano il contenuto della legge sull’autonomia differenziata che, come sottolineato dalla stessa giunta, “appare lesivo per l’autonomia regionale” per una serie di ragioni. Tra queste, il provvedimento violerebbe l’articolo 116, comma 3 della Costituzione, eccedendo i limiti stabiliti per l’autonomia differenziata e il principio di collaborazione tra Stato e Regioni. Queste non sarebbero infatti coinvolte in maniera adeguata nel processo.



Zaia infuriato: “La scelta della Sardegna danneggia il Veneto”

Dopo la decisione di impugnare la legge sull’autonomia differenziata da parte della Sardegna, che ha presentato il corso alla Corte Costituzionale, la presidentessa della giunta regionale della Sardegna ha spiegato la motivazione che ha portato la Regione ad assumere una tale decisione. Todde ha spiegato che una delle ragioni è che i servizi essenziali non sono stati definiti. Come spiegato ancora dalla politica a capo della giunta regionale, quella sull’autonomia differenziata è “una legge procedurale” che va a creare ancora più distanza tra le Regioni del nord, che saranno sempre più diverse da quelle a statuto speciale e dalle Regioni del sud “perché potranno procedere semplicemente per conto loro”.



La decisione della Regione Sardegna ha fatto infuriare Luca Zaia, secondo il quale il ricorso danneggia anche il Veneto stesso: “La loro libertà finisce dove inizia la nostra e vogliamo che venga rispettata. Per questo motivo ci presenteremo in Corte Costituzionale per opporci al ricorso della Sardegna”, ha sottolineato il politico. Il governatore del Veneto ha poi rivolto un messaggio alla Sardegna, spiegando di essere certo che l’autonomia sia un bene per una Regione “che vive da anni il problema dell’insularità e dei disagi nei collegamenti”.