Giorgio Mulé, vicepresidente alla Camera tra le fila di Forza Italia, ha riflettuto con Repubblica attorno al risultato delle Elezioni Regionali in Sardegna, nelle quali ha vinto la candidata di centrosinistra Alessandra Todde, in un testa a testa con il candidato di centrodestra Paolo Truzzu. Un risultato che ritiene essere “un ripasso di quanto già accaduto in passato:  non si devono fare prove di forza pesando i voti su elezioni differenti e non si deve arrivare a ridosso delle elezioni per scegliere i candidati”.



Una lezione che secondo Mulé vale soprattutto per Fratelli d’Italia, che in Sardegna ha spinto per Truzzu al posto del governatore uscente Solinas (sostenuto dalla Lega), ma in generale per tutto il centrodestra che, sottolinea, “quando fa le cose in fretta va male”, ricordando quando accaduto a Roma. “Non bisogna mai”, ripete, “e dico mai, fare derby interni e prove di forza credendosi superiori in partenza“, ed invita a raccogliere l’esempio di Silvio Berlusconi che “guardava ai candidati prima di vedere di che partito erano”. Sulla Sardegna, tuttavia, Mulé ritiene che si potrebbe anche discutere sul fatto che Truzzu, “che ha governato a Cagliari”, proprio lì è stato più pesantemente penalizzato, segnale ulteriore che “le valutazioni devono essere serene e distaccate da appartenenze, specie quando si parla di amministrative”.



Mulé: “Nessuna spaccatura nel centrodestra dopo le Elezioni in Sardegna”

Nonostante il risultato della Regionali in Sardegna, tuttavia, Mulé ci tiene a precisare che “non ci saranno falli di reazione”, che ritiene essere “esempio di immaturità”. Nessuna spaccatura nel centrodestra, dunque, ma anzi “sarà rafforzata la collegialità nell’indirizzo politico e di governo” con una coalizione per certi versi rinata e che “alle prossime regionali sceglierà candidati per tempo e forti“. Il timone rimane puntato su Basilicata, Umbria e Piemonte, nell’auspicio che si riparta “da un analisi serena degli uscenti e non da pesi che vengono presi da elezioni Politiche di due anni fa”.



Rispetto al risultato ottenuto in Sardegna da Forza Italia, invece, Mulé ricorda che “è il primo partito in assoluto in alcuni centri come Olbia e Nuoro. Ed è il secondo partito della coalizione a Cagliari”. Segnale, questo, che “Forza Italia è viva e [guarda] con fiducia ai prossimi appuntamenti elettorali. Abbiamo fatto la nostra campagna nonostante il poco spazio che ci è stato dato“, mentre il risultato generale della Sardegna, conclude Mulé, ha confermato che ad aver penalizzato la coalizione è stato “il nostro candidato [che] non ha saputo convincere molto“, come emerge “dalla somma dei voti delle liste che è superiore al voto per Truzzu”.