La Sardegna potrebbe presto avere una norma sul suicidio assistito e diventare la prima regione in Italia ad approvarne una. La proposta di legge regionale, promossa dall’Associazione Luca Coscioni, è stata sottoscritta dai consiglieri di ogni gruppo di maggioranza ed è stata presentata al Consiglio regionale in via ufficiale. Piero Comandini, a capo del Consiglio regionale, e i consiglieri del campo largo hanno preso un impegno per varare la legge entro l’inizio del nuovo anno. L’obiettivo di questa misura, a cui è stato dato il nome “Liberi subito“, è stato chiarito nella conferenza stampa a cui ha preso parte, tra gli altri, Marco Cappato, tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni.
Per rispondere davvero alle richieste di chi vuole accedere alla cosiddetta morte volontaria medicalmente assistita servono procedure chiare e tempi definiti, nel pieno rispetto delle condizioni fissate dalla Corte costituzionale in una sua sentenza. Quindi, il progetto di legge regionale per il quale è stato avviato l’iter in Sardegna è considerato dai promotori modo per colmare le lacune che ci sono a livello legislativo e organizzativo, per le quali non si può esercitare un diritto riconosciuto.
Discorso diverso in Lombardia, dove recentemente è stata stoppata un’iniziativa simile, ritenendo che la competenza sia statale, mentre per quanto riguarda l’estero nel Regno Unito c’è stato il primo sì del Parlamento a una legge sul suicidio assistito per i malati terminali, dopo vari tentativi effettuati nei decenni passati.
SUICIDIO ASSISTITO, “SERVONO TEMPI CERTI E REGOLE CHIARE”
Nel corso della conferenza stampa di presentazione della proposta di legge regionale in Sardegna, Marco Cappato ha ricordato che attualmente si può fare richiesta di aiuto a morire se si soffre di una malattia irreversibile che causa sofferenze insopportabili e se si è tenuti in vita tramite trattamenti che sostengono a livello vitale. Il problema per il tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni è che non ci sono né regole né tempi certi per consentire al servizio sanitario nazionale di rispondere alle richieste.
Ma la Sardegna potrebbe essere più vicina a una svolta, visto che i gruppi della maggioranza hanno firmato la proposta di legge regionale, prendendosi un impegno importante, quello di rendere la Sardegna la prima regione ad approvare una legge di questo tipo. L’auspicio di Cappato è che la classe dirigente sarda approvi quanto prima tale misura. Nel frattempo, stando ai dati forniti dalla stessa associazione, sono nove le persone in Italia che seguono ad aver ricevuto il via libera per il suicidio assistito.
PER MARCO CAPPATO SVOLTA POSSIBILE IN SARDEGNA
“Io penso che le persone in Sardegna siano alla stragrande maggioranza d’accordo sul diritto di poter decidere su se stessi fino alla fine della vita“, ha dichiarato Marco Cappato all’Unione Sarda. “Esiste già una legge, decisa dalla Corte costituzionale sul processo per dj Fabo, quindi è già legge nazionale il fatto che a determinate condizioni si possa accedere all’aiuto alla morte volontaria“, ha aggiunto il tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni, che chiede a Regione Sardegna “di approvare tempi e procedure certe per dare risposta alle persone che chiedono di essere aiutate a morire senza soffrire“.
Cappato è ottimista in tal senso: “Io credo che sia possibile farcela, la gente ha già capito l’importanza di questo tema ed è il momento che ci sia anche una decisione politica“.