Alla vigilia del voto in Senato sul caso Gregoretti, interviene di nuovo contro Salvini il leader delle Sardine Mattia Santori: a margine dell’incontro con il Ministro del Sud Provenzano per iniziare a “scambiare” vedute e proposte con il Governo, il portavoce del Movimento anti-Lega nato in Emilia Romagna si esprime decisamente in favore del processo a Salvini per sequestro di persona. «Siamo favorevoli che il Senato autorizzi i giudici, poi si deciderà nel processo, come succede per tutti i cittadini», spiega Santori ai giornalisti, aggiungendo «Quindi che Salvini vada a processo e scopriremo quali sono le responsabilità». Lo scorso dicembre già Santori si era espresso del tutto a favore di un potenziale processo contro Salvini per i casi migranti e oggi non fa che ribadirlo: «Secondo me il Parlamento deve autorizzare che la magistratura faccia il suo percorso – ha detto la sardina – non deve essere il parlamento a scegliere, ma la magistratura». Non solo, il leader delle Sardine chiede venga dato “atto” alla scelta stessa di Salvini: «ha detto che non vede l’ora di andare al processo e quindi che vada al processo e scopriremo quali sono le responsabilità».



SARDINE, SANTORI ATTACCA SALVINI (E IL GOVERNO)

Per Mattia Santori però il problema non sono tanti i processi per Diciotti, Gregoretti o Open Arms, ma i decreti siglati dal Governo Conte-1 e finora mantenuti anche dal Conte-bis: «Il vero problema sono i decreti sicurezza, quelli vanno aboliti subito». In merito al dialogo-confronto con il Governo Conte il problema restano quei decreti che ancora domenica la Ministra Lamorgese ha chiesto vengano cambiati: «Con Conte stiamo cercando di coniugare le agende. C’è l’intenzione di incontrarsi». In merito poi all’incontro con Provenzano, il portavoce delle Sardine spiega ai giornalisti «E’ stato un ottimo incontro, è bello incontrare i ministri che partono da una formazione analitica, si percepisce questa competenza, contornata da tanto umanesimo. Si parla di dati, di fatti, ma tutto in un contesto culturale e umano molto vicino a noi. Noi abbiamo ascoltato, tra poco sarà pronto il piano per il Sud, eravamo curiosi di vederlo, abbiamo portato un po’ di punti, abbiamo condiviso degli aspetti».

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