Quello delle Sardine è il movimento del momento, non vi è alcun dubbio. Elogiati da politici, scrittori e intellettuali, i manifestanti hanno invaso le principali piazze italiane ed hanno lanciato un messaggio ai partiti tradizionali con tanto di manifesto. «L’Italia è in rivolta, noi non saremo mai un partito», hanno declamato i principali esponenti, anche se non sono mancate le polemiche, basti pensare allo scoop de Il Giornale, secondo il quale gli inviti a partecipare agli eventi partirebbe da mail del Partito Democratico. E non mancano neanche le faide interne, come dimostrato dai fatti di Pistoia, dove le Sardine sono naufragate ancora prima di scendere in piazza: come riporta La Nazione, la manifestazione in programma sabato 4 gennaio non si farà. Il motivo? Una guerra fratricida tra liti e profili social bannati…
SARDINE, FLOP A PISTOIA: LITE FRATRICIDA
«Pistoia non si lega»: questo il nome del gruppo e dell’evento toscano, guidato da Daniele Mannai. Al suo fianco tre volontarie – Francesca Cimò, Elena Malinici e Giulia Palamidessi – oltre a Riccardo, che si è ritirato prima della disfatta dell’evento, dopo aver avvertito un clima poco sereno. Le tre giovani hanno ricoperto il ruolo di organizzatrici, attivandosi per richiedere i permessi necessari e per mettere a punto i dettagli del caso. Ma Mannai avrebbe “giocato sporco”: il fondatore del movimento locale ha estromesso le tre dal gruppo, innalzandosi a unico organizzatore legittimo. Nonostante i tentativi di riconciliazione, Mannai è andato dritto per la sua strada. Ecco le parole di Elena Malinici ai microfoni de La Nazione: «Annullare l’evento è stata una scelta sofferta e dolorosa che, però, sì è resa necessaria nel momento in cui io, Francesca e Giulia siamo state bannate dal gruppo Facebook ‘6000 sardine Pistoia’, community che avevamo contributo a far crescere con tanto amore e impegno,per mano di un altro amministratore, Daniele Mannai».