Dalla contestazione anti-Salvini e anti-populismo di Bologna alla scesa in campo: le sardine fanno sul serio e, dopo aver promesso un’ondata di flash mob, hanno deciso di registrare il simbolo in Ue. Fondato dai quattro trentenni Andrea, Giulia, Mattia e Roberto, il movimento è diventato un contrassegno registrato all’Euipo: come riportano i colleghi di Adnkronos, “6000 sardine” è stato rubricato all’ufficio europeo per la proprietà intellettuale. Decisione presa per tutelarsi dai fake: il simbolo è quello delle dieci sardine disegnate a matita e con lo sguardo rivolto verso l’alto. Ma non è finita qui, sulla pagina Facebook è stato lanciato il manifesto: «Cari populisti, lo avete capito. La festa è finita. Per troppo tempo avete tirato la corda dei nostri sentimenti. L’avete tesa troppo, e si è spezzata. Per anni avete rovesciato bugie e odio su noi e i nostri concittadini: avete unito verità e menzogne, rappresentando il loro mondo nel modo che più vi faceva comodo. Avete approfittato della nostra buona fede, delle nostre paure e difficoltà per rapire la nostra attenzione. Avete scelto di affogare i vostri contenuti politici sotto un oceano di comunicazione vuota. Di quei contenuti non è rimasto più nulla».



SARDINE, ECCO SIMBOLO REGISTRATO E MANIFESTO

Nel lungo manifesto pubblicato sulla pagina Facebook, le sardine hanno inviato un messaggio chiaro e forte al populismo: «Adesso ci avete risvegliato. E siete gli unici a dover avere paura. Siamo scesi in una piazza, ci siamo guardati negli occhi, ci siamo contati. E’ stata energia pura. Lo sapete cosa abbiamo capito? Che basta guardarsi attorno per scoprire che siamo tanti, e molto più forti di voi». «Siamo un popolo di persone normali, di tutte le età: amiamo le nostre case e le nostre famiglie, cerchiamo di impegnarci nel nostro lavoro, nel volontariato, nello sport, nel tempo libero. Mettiamo passione nell’aiutare gli altri, quando e come possiamo. Amiamo le cose divertenti, la bellezza, la non violenza (verbale e fisica), la creatività, l’ascolto», hanno sottolineato i fondatori del movimento, che hanno deciso di chiudere il testo con una citazione di Lucio Dalla: «“E’ chiaro che il pensiero dà fastidio, anche se chi pensa è muto come un pesce. Anzi, è un pesce. E come pesce è difficile da bloccare, perché lo protegge il mare. Com’è profondo il mare”».

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