Le Sardine hanno sfilato ieri sera a Torino, per una nuova manifestazione. Erano in 40mila in Piazza Castello, a conferma di quanto questo movimento nato quasi in maniera spontanea, stia prendendo sempre più piede. Paolo Ranzani, il fondatore, ha preso la parola dal palco, denunciando: «Hanno cercato di etichettarci perché senza le sagome non sanno dove sparare. Ci dicono che abbiamo idee diverse, ma loro sono così allineati che non capiscono la forza della contaminazione. Continuano a farci sempre le stesse domande sperando di avere risposte diverse. Ma noi siamo la domanda, noi devono darci la risposta». Lo stesso Ranzani, prima di esporre il proprio pensiero, ha letto una lettera scritta da Liliana Segre (per cui ieri sera si è tenuta una manifestazione a Milano), poi i presenti hanno intonato la canzone “Bella ciao”, introdotta dalla cantante Veronica Uli Protto, autrice della canzone “Salvineide”, contro il leader della Lega. Tanti i giovani in piazza a fianco della Sardine, fra cui Francesca, di anni 22: «Siamo a Torino – il suo intervento, riportato da Corriere.it – la città dov’è nata l’Italia e dove la parola libertà ha sempre avuto significato importante. Oggi Torino è qui, in piazza, ad alzare la voce perché é arrivato il momento di dire no a qualsiasi tipo di fascismo, razzismo, discriminazione». Un messaggio che appare come una chiara risposta alla recente apertura del movimento a Casapound. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



SARDINE APRONO A CASAPOUND: “TUTTI SONO I BENVENUTI”

E sulle Sardine piomba il primo vero “vespaio”: all’amo della polemica abboccano subito due diverse “correnti” interne al Movimento anti-Lega che sta stravolgendo la campagna elettorale verso le prossime Elezioni Regionali e forse anche in vista di future non proprio lontanissime Elezioni politiche. Succede che il 14 dicembre prossimo a Roma in Piazza San Giovanni si riuniranno tutte le sardine d’Italia, convocate dai leader-fondatori – Mattia Santori, Giulia Trappoloni, Roberto Morotti e Andrea Garreffa – per dirimere la linea da tenere nei prossimi mesi e soprattutto capire se provare il “salto” in politica o rimanere un movimento “aperto a tutti per risvegliare la politica italiana e i suoi partiti”. Ebbene, alla vigilia del primo vero ritrovo nazionale scoppia il caso con Stephen Ogongo, 45enne italiano nato in Kenya nonché referente per le Sardine di Roma: in una intervista al Fatto Quotidiano l’attivista anti-Salvini e anti-Lega, tra gli elementi di maggior spicco nazionale nelle Sardine assieme a Mattia Santori, arriva a sostenere «Per me, almeno al momento, chiunque vuole scendere in piazza è il benvenuto. Che sia di sinistra, di Forza Italia o di CasaPound. Ai paletti penseremo dopo».



CAOS ROMA: SARDINE CONTRO SARDINE

Il caos è servito, in primis per due ragioni: Ogongo è uno strenuo sostenitore dello Ius Soli e già nei mesi passati è arrivato allo scontro forte su social e in piazza contro le politiche di Matteo Salvini, ma si dice pronto ad aprire a chi su tutti combattere da tempo contro la cittadinanza a immigrati, ovvero proprio CasaPound. In secondo luogo, la posizione del leader sardina arriva a cocciare proprio su un punto cardine del Movimento ant-Lega, il sentimento e il valore dell’antifascismo. Dopo l’invito in piazza per il prossimo 14 dicembre, stranito dalla richiesta interviene in giornata il leader del movimento di estrema destra Simone Di Stefano sulla sua pagina Facebook: «Le sardine – afferma Di Stefano – sinceramente mi sembrano un contenitore vuoto e manovrato dalla sinistra ma noi siamo pronti ad andare in piazza, senza bandiere […] per portare le nostre idee su ius soli ma anche su casa e lavoro che dovrebbero essere temi cari alla sinistra. Noi però “Bella Ciao” non la cantiamo», sentenzia il n.1 del partito ispirato al veterofascismo. E qui la bufera è tratta, con i leader nazionali delle Sardine “costrette” al passo indietro con l’immediata replica al proprio stesso referente romano: «le piazze delle sardine si sono fin da subito dichiarate antifasciste e intendono rimanerlo. Nessuna apertura a CasaPound, né a Forza Nuova. Né ora né mai. Dal 14 novembre scorso centinaia di migliaia di persone sono scese in piazza proprio contro quei partiti che con le idee e il linguaggio dei gruppi neofascisti e neonazisti flirtano in maniera neanche troppo nascosta. Stephen Ogongo ha commesso un’ingenuità», scrivono su Facebook i fondatori del Gruppo “600 Sardine” Mattia, Roberto, Giulia e Andrea, L’uscita della “sardina romano” non è piaciuta assai e da quella “piazza aperta a tutti” – già slogan da tempo delle Sardine sparse in tutta Italia – si passa subito ad una piazza “tutti tranne i fascisti”: «Ci dispiace che il concetto di apertura delle piazze sia stato travisato e strumentalizzato, ma non stupisce. In questo momento le piazze fanno gola a molti, lo avevamo già detto e lo ripetiamo. Rammarica che questo fraintendimento sia cavalcato da più parti. Ma è giusto dare una risposta netta. Le sardine sono antifasciste. Le sardine continueranno a riempire le piazze. Si decida da che parte stare. Noi lo abbiamo già fatto».

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