E’ un Maurizio Sarri senza peli sulla lingua quello che si concede ad una lunga intervista a Sportitalia. Il neo-allenatore della Lazio ha toccato vari temi, a partire dall’avventura sulla panchina della Juventus, coronata da uno scudetto ma concluso con un esonero che a distanza di tempo appare difficile da spiegare: “Lo scudetto vinto con la Juve è stato dato per scontato all’esterno e forse un po’ anche all’interno. Lo abbiamo vinto senza nemmeno festeggiarlo: ognuno è andato a cena per conto suo. Ora ho visto che hanno festeggiato un quarto posto, l’anno giusto per andare alla Juve è questo, dopo la quarta piazza“. Sarri parla di un feeling mai veramente decollato in bianconero: “A metà ottobre” 2019 “ho fatto una riunione con lo staff e ho chiesto di fare una scelta: andiamo dritti per la nostra strada e andiamo a casa tra 20 giorni o facciamo qualche compromesso e proviamo a vincere il campionato sapendo che andremo comunque a casa? Abbiamo scelto di provare a vincere il campionato“.
SARRI: “O JUVE PUNTA SU DYBALA O LO CEDE”
Uno dei temi caratterizzanti della parentesi Sarri alla guida della Juventus è stata la gestione di Cristiano Ronaldo. Sul portoghese, il tecnico dice: “La gestione di Ronaldo non è semplice: è una multinazionale, ci sono interessi personali che vanno conciliati con quelli della squadra. E’ una situazione difficile da gestire. Io mi considero un allenatore e non un gestore, mi diverto molto di più in campo. Ronaldo ha più di 200 milioni di follower sui social, è qualcosa che va oltre la singola società e la squadra. Poi, ovviamente, Ronaldo alla fine dell’anno i numeri li porta. Se avrei rinunciato a lui? Se ci sono esigenze di bilancio e bisogna abbassare il monte ingaggi, meglio rinunciare ad un solo giocatore e non a 5-6. Poi, se c’è Ronaldo, va fatta una squadra molto adatta a Ronaldo“. Tra i giocatori che con Sarri si sono esaltati c’è invece Paulo Dybala: “Dybala è un fuoriclasse, non credo sia difficile recuperarlo. Ora ha avuto un anno pieno di infortuni, non è mai stato al 100% della condizione fisica. E’ arrivato il momento in cui la Juve o punta su Dybala o lo cede“.
SARRI: “TORNARE A NAPOLI? HO RISPOSTO CHE…”
L’intervista a Maurizio Sarri prosegue ricordando i rapporti con gli allora dirigenti bianconeri: “C’erano normali discussioni. Non mi è piaciuto che la squadra abbia mollato dopo aver vinto lo scudetto. La squadra doveva assolutamente sparare al massimo fino alla fine del campionato per presentarsi poi pronta alla gara di Champions. Staccare la spina era un errore e io l’ho detto a tutti: dirigenti e giocatori“. Sulla scelta della Juventus di puntare su Pirlo per sostituirlo, Sarri si limita a dire: “L’effetto Guardiola ha fatto tanti danni, un’eccezione è diventata la regola: si rischia di bruciare ragazzi che tra 2-3 anni sarebbero grandi allenatori con un pizzico di esperienza in più. Sulla scelta di Pirlo, bisogna chiedere ai dirigenti della Juventus“. Restano comunque pochi dubbi sul bilancio che Maurizio Sarri ha fatto dell’esperienza alla Vecchia Signora. Alla domanda se si sia divertito in bianconero, il nuovo allenatore biancoceleste infatti risponde: “Mi sono divertito molto a Napoli e gli ultimi mesi al Chelsea”. Lasciare Londra nell’estate 2019 “è stato un errore clamoroso. Abramovich in quell’anno non poteva rientrare in Inghilterra, la situazione era complessa. Quando sono andato via, il club ha comprato giocatori giovani che avrei potuto allenare: Werner, Havertz, Zyech, Mount. Tutti giovani dinamici e tecnici, adatti al mio modo di giocare. Il mio è stato un errore clamoroso di valutazione“. Infine una battuta sul Napoli: c’è stata la possibilità di tornare a gennaio? “Non avevo la certezza di poter essere molto utile in corsa. E perché non c’erano tanti presupposti. Tutte le società che mi hanno cercato durante la stagione hanno ricevuto la stessa risposta: che ero a disposizione, se volevano, per parlarne a luglio. Non era una trattativa vera e propria, solo un’informazione sulla disponibilità. Sarei stato disponibile a luglio per il Napoli? Sì“.