Prosegue la battaglia fuori dal campo di calcio tra Maurizio Sarri e Daniele Chiffi. Il tecnico della Lazio squalificato per due giornate dopo l’espulsione nel finale del match contro il Milan e la successiva diatriba verbale con l’arbitro Chiffi, non ha alcuna intenzione di arrendersi. Nonostante la Corte Sportiva D’Appello Nazionale, presieduta da Carmine Volpe abbia respinto il suo reclamo contro la squalifica, Sarri ha deciso di andare avanti e di rivolgersi alla giustizia ordinaria.



Secondo quanto rivelato dal Corriere dello Sport, dunque, la notizia è che Sarri starebbe procedendo con l’intenzione di portare Chiffi in tribunale: “probabilmente lo querelerà per la presunta diffamazione”. Tuttavia per poterlo fare ha bisogno di una deroga alla clausola compromissoria, da richiedere alla Figc. Si tratta tuttavia di una deroga difficilmente ottenibile – ad oggi mai concessa – e che potrebbe creare un pericoloso precedente.

Sarri porta Chiffi in tribunale per diffamazione dopo la squalifica

Sarri, ricordiamolo, era stato punito dal giudice sportivo per il suo atteggiamento “intimidatorio” nei confronti di Saelemaekers e per aver “contestato la decisione arbitrale proferendo espressioni blasfeme” verso l’arbitro Chiffi. Il tecnico aveva negato di aver bestemmiato verso l’arbitro e di avere ben tre testimoni in grado di testimoniare in suo favore ma la Corte Sportiva d’Appello non ha accolto le tesi della difesa.

Ad intervenire sulla vicenda, come riferisce SportMediaset, è stato anche Gianmichele Gentile, legale della Lazio, a Radio Punto Nuovo: “Squalifica a Sarri un po’ eccessiva? La verità processuale è scritta il rapporto dell’arbitro il quale lascia intendere che Ibrahimovic abbia aggredito Lucas Leiva e Sarri era solo intervenuto per calmare gli animi. Da lì sembra che un giocatore del Milan abbia preso in giro il tecnico, causando uno scambio verbale”. A suo dire nel corridoio dello spogliatoio Sarri si sarebbe lamentato con l’arbitro ma alla fine sarebbe stata verbalizzata una bestemmia a scapito del tecnico. “Crediamo ci sia stata un’esagerazione nella sanzione del giudice sportivo perché ciò che ha pronunciato non si può classificare come un gesto blasfemo”, ha aggiunto l’avvocato. E sulla possibilità di denunciare alla giustizia ordinaria Chiffi ha chiosato: “Non ne ho parlato direttamente con lui, ma se riesce a dimostrare ciò che ha detto potrebbe vincere”.