Il nuovo Coronavirus SARS-CoV-2 è strettamente connesso ai virus che infettano i pipistrelli anche se non è ancora chiaro quale sia stato l’animale “ponte” tra il pipistrello e l’uomo. Con ogni probabilità c’è la presenza di un “ospite intermedio”. Di certo il collegamento mancante – che secondo alcuni studiosi è attribuito al pangolino – resta sconosciuto ma diventa importante scoprirlo in quanto potrebbe in futuro essere fonte di ulteriori infezioni. Secondo quanto emerge da uno studio pubblicato su BioRxiv, al fine di esplorare l’ipotesi di un possibile ospite animale intermedio è stata impiegata la simulazione della dinamica molecolare ed il calcolo dell’energia libera che ha portato ad esaminare il legame tra il coronavirus nel pipistrello con la proteina Ace2 di 47 differenti specie animali. “I nostri risultati suggeriscono che potrebbe esistere un ospite animale intermedio per la trasmissione zoonotica di SARSCoV-2”, hanno spiegato alcuni scienziati cinesi, americani e australiani. Come si legge nello studio, il continuo riscontro di polmonite nell’uomo e il “ponte” di animali sospetti sono elementi cruciali per il controllo degli eventi di trasmissione zoonotica causati da SARS-CoV-2.
SARS-COV-2: ANIMALE-PONTE TRA PIPISTRELLO E UOMO, QUAL È?
Alla luce dei numerosi dubbi rispetto al possibile collegamento mancante tra pipistrello e uomo, ovvero l’ospite intermedio, gli studiosi sono arrivati a chiedersi se può l’analisi computazionale dei recettori virali che si legano ai recettori ospiti contribuire a individuare rapidamente eventuali ospiti intermedi per SARS-CoV-2. Scrivono in merito: “Anche se non escludiamo la possibilità di una trasmissione diretta da pipistrelli a umani, di recente è emerso che SARS-CoV-2 può inizialmente diffondersi ad un animale intermedio da pipistrelli, simile a SARS-CoV e MERS-CoV”. Al fine di confermare o meno tale ipotesi, è stato esaminato il legame di quattro coronavirus tra cui SARS-CoV-2, SARS-CoV, RaTG13-CoV e Bat-CoV con ACE2 umano attraverso un approccio computazionale. Dagli esami eseguiti, SARSCoV-2 ha ottenuto il miglior legame rispetto agli altri tre. “Ciò è piuttosto coerente con le recenti scoperte con cui SARS-CoV-2 si lega molto più forte a ACE2 rispetto a SARS-CoV3”, spiegano gli studiosi. Si è poi cercato di identificare i possibili ospiti intermedi prima che il coronavirus si diffondesse all’uomo: “Ancora una volta, la nostra ipotesi è che i coronavirus originati da pipistrelli possano prima saltare a un ospite animale intermedio in cui il coronavirus ha acquisito prima la mutazione o la ricombinazione la trasmissione efficiente all’essere umano”. E’ stato inoltre dimostrato come coronavirus SARS originati da pipistrelli possono utilizzare la proteina ACE2 come recettore per l’ingresso cellulare. Dalle ricerche è emerso che coloro che hanno ottenuto i migliori legami sono toporagno e furetti. “Questo suggerisce che il pangolino potrebbe non essere l’ospite intermedio qualora SARS-CoV-2 fosse una selezione della natura per mutazione o ricombinazione da coronavirus di pipistrello”, spiegano gli scienziati.