David Sassoli e altri sette responsabili dell’Unione Europea sono stati sanzionati dalla Russia: l’ufficialità è giunta nei minuti scorsi, con il Ministero degli Esteri di Mosca che ha diramato una nota stampa nella quale accusa l’Ue di “continuare la sua politica di illegittime misure restrittive unilaterali contro cittadini russi e organizzazioni”. Un vero e proprio ‘J’accuse’ che, oltre al nostro connazionale e presidente del Parlamento europeo, tira in ballo altri nomi illustri, come quello di Vera Jourova, vicepresidente della Commissione Ue per i valori e la trasparenza.



Oltre a loro due, dal Cremlino puntano il dito contro Ivars Abolins (presidente del National Electronic Media Council della Lettonia), Maris Baltins (direttore del National Language Centre della Lettonia), Jacques Maire (membro della delegazione francese all’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa), Jorg Raupach (capo dell’ufficio del procuratore di Berlino), Asa Scott (capo del laboratorio di sicurezza chimica, biologica e nucleare, Total Defence Research Institute, Svezia) e Ilmar Tomusk (capo del Language Department dell’Estonia).



SASSOLI E 7 RESPONSABILI UE SANZIONATI DALLA RUSSIA: DI MAIO “SOLIDALE”

In merito all’annuncio delle sanzioni della Russia verso David Sassoli e altri sette responsabili Ue, il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, si è subito premurato di contattare telefonicamente il presidente del Parlamento europeo per esprimergli la sua piena solidarietà. Un comportamento tenuto via social anche da Paolo Gentiloni, commissario europeo all’Economica, il quale ha scritto: “Solidarietà a David Sassoli, Vera Jourova e altri esponenti europei colpiti da sanzioni russe. Tanto ingiustificate quanto inutili”. Su Twitter, poi, il segretario del Pd, Enrico Letta, ha affermato: “Le sanzioni russe al presidente del Parlamento europeo David Sassoli sono un atto di ostilità senza precedenti. Il Pd tutto reagisce con durezza, a difesa della democrazia europea. E continuiamo a chiedere con ancora più forza la liberazione di Navalny”. Le accuse piovute da Mosca sottolineano la presunta volontà da parte dell’Unione Europea di violare le basi del diritto internazionale e di alimentare deliberatamente un’isteria anti-russa nei media occidentali.

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