In un colpo solo con l’intervista odierna a Repubblica il Presidente del Parlamento Europeo David Sassoli (Pd) “demolisce” due capisaldi della governance europea in vigore fino alla crisi Covid-19: il Mes così non va, serve rinnovarlo il prima possibile mentre la proposta di cancellare i debiti accumulati dagli Stati Ue per il Covid potrebbe essere la via giusta. Hanno fatto “rumore” le parole del Presidente dell’Europarlamento tanto che l’intero arco politico, da Salvini e Fassina, commentano positivamente l’indirizzo mica tanto indiretto lanciato da Sassoli nei confronti dei vari Von der Leyen, Michel, Merkel e Macron. «Ci sono disperazione e miseria, iniziano ad aprirsi crepe sociali: quanto deciso fin qui – spiega Sassoli – è di estrema importanza e caratterizzerà l’Europa nei prossimi anni. Adesso però dobbiamo avviare una grande riforma per dare più governo e più sovranità all’Unione»; una prima proposta arriva dunque alla rimessa in confronto dei trattati che governano l’Unione, «bisogna eliminare il diritto di veto in capo ai singoli governi, uno strumento anacronistico». Ma è sul fronte economico che giungono le novità più importanti da uno dei simboli dell’establishment europeo: «Dobbiamo prendere sul serio il richiamo della presidente Lagarde sul Recovery Fund permanente e rendere definitivo l’indebitamento comune. È necessario rendere permanenti le emissioni di debito comune e creare un Tesoro a livello europeo. Abbiamo avuto un grande successo con i bond di Sure e avremo un grande successo con quelli del Recovery. È un modello da rendere definitivo». Serve cancellare i debiti contratti dai Governo per rispondere all’emergenza Covid, questo forse il punto più di novità in Sassoli che riflette un fitto “vociare” da settimane sull’asse Bce-Commissione Ue: «è un’ipotesi di lavoro interessante, da conciliare con il principio cardine della sostenibilità del debito, afferma Sassoli. Nella riforma del patto di stabilità dovremo concentrarci sull’evoluzione a medio termine di deficit e spesa pubblica in condizioni di crisi e non solo ossessivamente sul debito».
LE REAZIONI ALLE PAROLE DI SASSOLI
Infine, serve riformare anche il Meccanismo Europeo di Stabilità, il tanto famigerato Mes che ancora nessuno tra gli Stati Europei ha richiesto per le spese sanitarie in emergenza Covid: «di fronte alla sofferenza che vediamo in tutti i Paesi lasciare nel congelatore 400 miliardi sarebbe intollerabile. Per rendere utile il Mes serve discontinuità: è necessario riformarlo e renderlo uno strumento comunitario, non più intergovernativo». Le reazioni sono molto positivi, a cominciare dal Pd di Enrico Letta e Beppe Provenzano: per l’ex Premier «Noi abbiamo fatto una proposta, con l’istituto Jacques Delors: si prenda atto che è assurdo che ci siano 400 miliardi bloccati e si faccia una scelta: si trasformi il Mes e lo si porti dentro la Commissione Ue, lo si dia in gestione alla Commissione. Si gestiscano quei soldi con regole comunitarie e li si utilizzino subito». Gli fa eco il Ministro del Sud «il Presidente Sassoli traccia un percorso europeo che deve essere nell’agenda di ogni governo progressista. […] Liberi dai vecchi schematismi spazzati via dal Covid-19 e dalla storia». Molto positivo anche Stefano Fassina, esponente di LeU e fortemente critico nei confronti dell’Europa degli ultimi anni: «Da marzo con pochi altri colleghi in Parlamento e una schiera di economisti completamente trascurati dai grandi media, sosteniamo le stesse posizioni, attaccate come ideologiche, anti-europeiste, sovraniste. L’autocritica no, ma speriamo che almeno ora il Pd corregga rotta e costruisca un minimo di autonomia culturale nell’interpretazione del vincolo esterno». E infine anche il leader della Lega Matteo Salvini guarda con favore alle proposte formulate da Sassoli, con un distinguo: «Dopo mesi di resistenza l’establishment europeo riconosce la validità delle nostre proposte: smantellare il Mes, utilizzando gli 80 miliardi del suo capitale per garantire i prestiti della Bei alle piccole e medie imprese, e cancellare i debiti Covid, coperti dalla Bce coi 1.350 miliardi del programma Pepp». Per Guido Crosetto, Fratelli d’Italia, i commenti di Sassoli, Letta e Provenzano sono da guardare con estrema attenzione: «non sono tre “pericolosi sovranisti”. Sono tre persone notoriamente equilibrate. Quando questa cosa, qualche mese fa, è stata detta da altri, di un’altra parte politica, sono stati trattati come pazzi».