Il satellite Erbs della NASA, in orbita da circa quattro decenni e ormai in disuso, sta precipitando in maniera incontrollata verso la Terra. Il suo ingresso nell’atmosfera avverrà nel corso della notte tra domenica 8 e lunedì 9 gennaio 2023, più precisamente verso le 00.40 italiane del 9 gennaio, con un margine di errore pari grossomodo a 17 ore in più o in meno (calcoli effettuati dal Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti d’America, ndr).



Come riportato dal “Corriere della Sera” sulle sue colonne, l’episodio della caduta del satellite Erbs in direzione del nostro pianeta rappresenta soltanto l’ultimo di una lunga serie di oggetti che, dallo spazio, “piovono” sulla Terra. Addirittura, si fa riferimento a una stima eseguita da alcuni esperti, i quali hanno indicato come questo fenomeno sia ormai divenuto così comune da verificarsi all’incirca ogni uno o due giorni.



SATELLITE ERBS IN CADUTA INCONTROLLATA VERSO LA TERRA. LA NASA: “UNA POSSIBILITÀ SU 9.400 CHE COLPISCA QUALCUNO”

Uscendo dal campo della statistica e ritornando invece sulla notizia, in base alle previsioni della NASA il satellite ERBS, il cui nome è un acronimo (Earth Radiation Budget Satellite), che pesa quasi due tonnellate e mezzo, si dovrebbe disintegrare quasi totalmente durante il suo impatto con l’atmosfera terrestre, anche se alcuni frammenti potrebbero ugualmente giungere sulla Terra. Secondo l’agenzia spaziale statunitense “il rischio che qualcuno venga colpito è calcolato in 1 su 9.400”.



Ma qual è la storia del satellite Erbs della NASA, segnalato in caduta incontrollata verso la Terra? A raccontarla, in breve, è ancora il “Corriere della Sera”: “Lanciato nel 1984 con lo shuttle Challenger, il satellite Erbs era stato progettato per funzionare due anni, ma la sua vita operativa è stata molto più lunga. Per 21 anni, infatti, i suoi strumenti hanno raccolto dati su atmosfera e clima, misurando i livelli di ozono, vapore acqueo e aerosol. Erbs ha smesso di funzionare nel 2005, diventando uno degli ormai numerosissimi detriti spaziali nell’orbita terrestre”.