Sulla collina tra Montesilvano e Pescara, nella serata di lunedì 23 gennaio 2023, un commando di banditi è entrato a sorpresa nella residenza di Saturnino De Cecco, erede della famiglia abruzzese regina della pasta, dopo aver preso in ostaggio la moglie Sheila D’Isidori e la figlia di soli 8 anni. Per 40 minuti il nucleo familiare è rimasto ostaggio dei banditi, che hanno prelevato orologi, oggetti preziosi, altri valori e una pistola regolarmente detenuta.



È stato lo stesso De Cecco a raccontare l’accaduto su “Il Messaggero”: “Un momento traumatico. Quando ti entrano in casa con violenza e ti sequestrano la famiglia è grave, bisogna mantenere la calma, seguire le indicazioni, essere il più accondiscendenti possibile, che è quello che poi ho fatto. Mi hanno picchiato per incutere timore, mentre mia moglie e mia figlia erano rinchiuse in cucina ed ero ignaro delle loro condizioni. Sono stato molto calmo e attento a evitare reazioni, per fortuna è andata bene, detto col senno di poi. C hanno intimorito mostrandoci i coltelli, ci hanno minacciato, hanno detto di avere la pistola e mi hanno fatto sentire che l’avevano”.



SATURNINO DE CECCO: “SIAMO USCITI SENZA DANNI DALLA RAPINA VIOLENTA GRAZIE ALLA FORTUNA”

Ancora su “Il Messaggero”, Saturnino De Cecco ha asserito che quando la situazione stava precipitando è scattato l’allarme, perché uno dei malviventi presenti all’esterno della villa si stava muovendo e un sensore deve averlo intercettato: “Così si sono impauriti e sono scappati, ma non era quella l’intenzione, sarebbero rimasti ancora – ha sottolineato l’uomo –. Avevano già preso tutto quello che avevamo, ma chiedevano altro. In queste situazioni i banditi pensano di trovare più di quello che tu gli hai dato, ma io ovviamente gli avevo dato qualsiasi cosa. L’obiettivo più importante era portare a casa la pelle. Siamo stati fortunati. Era partita molto male, davvero molto male. Quando qualcosa non piaceva loro, mi menavano”.



Durante la rapina, la figlia di Saturnino De Cecco, la moglie e la domestica sono state sequestrate in cucina, mentre l’imprenditore e il domestico sono stati portati in un altro ambiente:È stata lunga, quasi quaranta minuti, forse mi è sembrato un istante o tutta la vita, non so. Posso soltanto dire che siamo stati fortunati. Bravi a mantenere la calma, ma decisamente fortunati. Si era messa davvero male. Era gente decisa, di sicuro dei professionisti. Erano quattro, tra di loro certamente una donna. In giardino c’era sicuramente un quinto complice, in funzione di copertura. Avevano un forte accento dell’Est Europa”.