Pubblichiamo qui di seguito la lettera di Comunione e Liberazione al quotidiano “La Repubblica” in merito all’articolo di Roberto Saviano dove viene attaccata la Regione Lombardia per i morti da coronavirus, la gestione della Sanità sotto l’allora guida di Roberto Formigoni e l’intero Movimento di CL. A seguire pubblichiamo anche la replica dello scrittore sempre sul giornale “La Repubblica”.



 

LA LETTERA DI COMUNIONE E LIBERAZIONE

Gentile direttore,

alla preoccupazione generata dalla pandemia e al grande dolore per la perdita di così tante vite si è aggiunto il dispiacere causato dalla lettura dell’intervento di Roberto Saviano su Le Monde pubblicato nella traduzione italiana sul sito di Repubblica del 15 aprile.



Nel suo lungo articolo, lo scrittore individua Comunione e Liberazione come esempio di gruppo di potere egemone nella sanità regionale (“è potentissimo in Lombardia e detta legge”, alludendo addirittura a una dinamica mafiosa), a cui ascrivere, almeno in parte, la responsabilità di quanto accaduto in Lombardia.

L’affermazione, ben lontana dal descrivere “ciò che accade” – come in premessa l’autore dichiara di fare – rispecchia piuttosto un’opinione personale di Saviano, priva di qualsiasi riscontro oggettivo.

Quanto al resto, non v’è dubbio che, di fronte a un così ingente numero di morti, sia doveroso indagare approfonditamente sull’organizzazione del sistema sanitario, regionale e nazionale (anche nel confronto con quello di altre nazioni), sulle risposte della politica. Ma pensare di attribuire al nostro movimento, o ai sanitari obiettori di coscienza all’interruzione volontaria di gravidanza (per inciso: la Lombardia è l’undicesima regione italiana per percentuale di medici obiettori. Fonte: relazione ministro Salute, attuazione legge 194/78 tutela sociale maternità e interruzione volontaria di gravidanza – dati definitivi 2017 – tabella 28), una qualche responsabilità per gli esiti dell’epidemia nel territorio lombardo, appare francamente sconcertante.



Alberto Savorana, ufficio stampa di Comunione e Liberazione

 

LA REPLICA DI ROBERTO SAVIANO

La replica di Comunione e Liberazione al mio articolo pubblicato su Le Monde e su la Repubblica sconta un grave deficit di comprensione del testo, come del resto è accaduto anche ad altri sedicenti “cristiani”, politicamente affini a Cl.

Mai ho addebitato la responsabilità del disastro lombardo alla esistenza di Cl. Viceversa, quanto alla questione “obiezione di coscienza” confermo ciò che ho sostenuto nel mio articolo. L’obiezione di coscienza nelle strutture pubbliche lombarde sfiora la percentuale altissima del 66% e anche il ricorso alla RU486 (pillola abortiva) fino al 2019 vedeva la Lombardia dopo Calabria e Sicilia.

A proposito della percentuale di medici obiettori nelle strutture ospedaliere pubbliche lombarde, invito tutti i medici la cui carriera è stata ostacolata negli ospedali lombardi a causa delle proprie posizioni in contrasto con la linea di Cl a farmi pervenire (tramite questo giornale) le loro testimonianze che saranno oggetto di un approfondito lavoro sul tema.

In ultimo prendo atto della ritrovata loquacità di Cl, che fa il paio con la (memorabile) nota diffusa dal suo ufficio stampa dopo la condanna definitiva per fatti gravissimi del loro ras Roberto Formigoni, nota che riposto testualmente: “Se un membro soffre, tutte le membra soffrono insieme” (san Paolo). In questo momento soffriamo insieme a Roberto Formigoni, nella consapevolezza che solo Dio può ultimamente e veramente vedere il cuore dell’uomo e può rispondere al bisogno di misericordia che tutti abbiamo. Lo accompagniamo con la preghiera in questa circostanza per lui così drammatica, che viviamo come un potente richiamo alla conversione di ciascuno di noi. Nessuna prova può cancellare la compagnia che Cristo fa alla nostra vita, consentendoci di ricominciare sempre, nell’umile certezza che tutto collabora misteriosamente al bene: questo è ciò che domandiamo al Padre per Roberto e per noi“.

Quando la sanità lombarda dovrà essere rifondata non dimentichiamo chi ha tirato per la giacchetta persino Dio per evitare di prendere le distanze da un corrotto.

Roberto Saviano