ESPLOSIONE E CROLLO A SAVIANO: SI SCAVA A MANI NUDE

Tragedia a Saviano (Napoli), dove una palazzina di due piani è crollata domenica mattina in seguito a un’esplosione, pare di una bombola di gas. Una famiglia è finita sotto le macerie, in particolare tre bambini, i loro genitori e un’anziana donna che viveva al secondo piano. Stando alle prime informazioni raccolte dai vigili del fuoco e dai carabinieri che sono accorsi sul posto per i soccorsi e mettere la zona in sicurezza, proprio dall’abitazione dell’anziana sarebbe partito lo scoppio che ha causato il crollo della palazzina. Riguardo la causa del crollo, al momento quella dell’esplosione di una bombola di gas è solo una prima ipotesi.



Al momento tutte le energie sono concentrate sulle operazioni di soccorso, con i soccorritori che al momento non riescono a raggiungere le altre persone finite sotto le macerie. Infatti, i soccorritori al momento sono riusciti a estrarre vivi finora il papà, Antonio Zotto, e il figlio di due anni, mentre la sorella di 4 è morta e anche il fratellino di 5. Invece, non si hanno notizie della moglie dell’uomo, oltre che della donna che viveva al piano di sopra.



SAVIANO, COINVOLTE ANCHE LE SQUADE USAR

Dalle macerie sono state subito sentite le urla e le voci delle persone coinvolte nel crollo, avvenuto al civico numero 5 di via Tappia a Saviano. Ma al momento il bambino e la mamma non stanno rispondendo ai soccorritori che, stando a quanto riportato da Il Mattino, temono altre vittime. A complicare l’intervento dei soccorritori anche la necessità di non causare spostamenti di macerie che potrebbero essere pericolosi per le persone che si trovano sotto.

Nel frattempo, in zona si sono radunati molti residenti per aiutare i soccorritori, ma vengono tenuti a distanza per ragioni di sicurezza. Sul posto ci sono anche ambulanze degli ospedali vicini, mandate dal 118. Ci sono anche le squadre Usar dei vigili del fuoco, che sono specializzate proprio nel soccorso tra le macerie. I soccorsi stanno continuando senza sosta e si scava anche a mani nude tra le macerie.