E’ furioso lo scrittore Roberto Saviano nei confronti in particolare del Partito Democratico, ed ha deciso di esternare la propria rabbia attraverso i suoi canali social. I motivi dello sfogo dello stesso artista, il fatto che il Pd voterà Sì al referendum previsto nelle giornate del 20 e 21 settembre prossimi: “E quindi, al referendum confermativo del 20 settembre – scrive Saviano via Twitter – il Pd voterà SÌ per la ‘sopravvivenza del Governo’”. L’autore di Gomorra si rivolge poi al leader dei Dem: “Lo ha deciso, circostanza rara e probabilmente oggi pioverà, il segretario Zingaretti. Quanta decisione, segretario! Quanta asciutta determinazione!”. Poi aggiunge: “Non come il politichese dedicato a chi le faceva notare che il suo partito non ha battuto ciglio quando si è trattato di rinnovare gli accordi con gli aguzzini libici contro le determinazioni della Assemblea Nazionale. Ma è comprensibile: la sopravvivenza politica vale molto più di quella di esseri umani che neanche conosciamo, poiché occultati alla nostra vista dai lager libici”.
SAVIANO SU ZINGARETTI E CONTE: “SUPERVIVIENTES PROFESIONALES”
Secondo Saviano, con questo referendum la politica conferma di interessarsi alle cose non essenziali e non ai reali problemi del paese: “In tutta franchezza, questo referendum dal quale sembra dipendano le sorti del Governo, del Paese e forse del mondo intero non è altro che le definitiva affermazione di un semplice principio: la politica si occupa dell’inessenziale, poiché ha necessità di eludere la complessità”. Quindi la conclusione, senza troppi giri di parole, rivolta anche al presidente del consiglio Giuseppe Conte, senza comunque mai nominarlo: “Un tempo imbelle stiamo vivendo, ben simboleggiato dalla mediocre vacuità del capo di questo governo, altro soggetto attento solo alla propria sopravvivenza politica e insipido come il pane toscano, che però è nutriente e sublima i sapori forti. Che dire a questi supervivientes profesionales il cui unico obiettivo è esserci sempre, comunque e a ogni costo? “Ma andate a cagare, voi e le vostre bugie”.