Nel giro di poche ore l’eterno “scontro” a distanza tra Roberto Saviano e Matteo Salvini si arricchisce di due nuovissimi “capitoli”: se ieri lo scrittore napoletano aveva sostanzialmente dato al leader della Lega (e a Giorgia Meloni) la colpa “morale” del suicidio del giovanissimo Seid Visin, ora è il tema del Ddl Zan a far tornare Saviano nuovamente ad occuparsi del suo “nemico” principale. Dal razzismo all’omofobia, per lo scrittore di Gomorra il segretario del Carroccio dovrebbe cambiare radicalmente la sua politica: eppure, se per il caso Visin l’attacco a Salvini è frontale (non tenendo tra l’altro conto che i genitori del ragazzo morto suicida hanno loro per primi escluso la causa del razzismo dietro alla tragica morte) qui il cambio di “prospettiva” sorprende.
Dopo l’intervento dell’ex Ministro degli Interni a “Mezz’ora in più” questo pomeriggio, Saviano scrive su Facebook «Matteo Salvini da Lucia Annunziata cambia linea sul Ddl Zan: “Chi discrimina per l’orientamento sessuale è un criminale”». Nel post poi aggiunge «Quando un politico cambia idea bisogna darne atto. Matteo Salvini ha appena detto a Lucia Annunziata che chi discrimina per l’orientamento sessuale è un cretino e un criminale. Matteo Salvini ha finalmente ammesso l’importanza e la necessità del Ddl Zan».
COSA HA DETTO (DAVVERO) SALVINI SUL DDL ZAN
Eppure tanto sul “caso” Seid quanto per il disegno di legge contro l’omobitransfobia la ricostruzione dei fatti proposta da Saviano non è esattamente quella aderente alla realtà completa: attorno al minuto 20 della trasmissione condotta da Lucia Annunziata, in effetti Salvini afferma «Chi discrimina per sesso, religione, colore della pelle, è cretino e criminale, è un delinquente: nella vita privata uno può far l’amore e passeggiare con chi vuole. Basta che rispetti la storia dell’Italia e gli italiani».
Per gli attenti alla cronaca politica, non è certo la prima volta che il leader della Lega così come tutto il centrodestra conferma senza problemi l’intento – già presente nell’ordinamento italiano senza bisogno del Ddl a firma Pd – del contrasto alla discriminazione. Ma per capire se realmente ora Salvini «ritiene necessario il Ddl Zan» ecco non serve un grande sforzo interpretativo: basta attendere qualche istante più tardi, attorno al min. 29 della trasmissione, dove il n.1 della Lega dice espressamente (parlando dei Referendum sulla giustizia presentati con i Radicali) «Questi Referendum sono una forza del Sì contro i partiti del No, Pd e M5s: contro i partiti delle tasse, dello Ius Soli e del Ddl Zan, cose che non riguardano l’emergenza economica e sanitaria che in questo momento sono lavoro, salute e giustizia». Salvini, insomma, non ha cambiato idea sul Ddl Zan: neanche se a sostenerlo è Roberto Saviano.
“Chi discrimina per sesso, religione, colore della pelle, è cretino e criminale” @matteosalvinimi #mezzorainpiù pic.twitter.com/C323lKfyra
— Mezz’ora in Più (@Mezzorainpiu) June 6, 2021