La vicenda di Seid Visin meriterebbe forse più silenzio che altro (come del resto per la stragrande maggioranza dei “casi” di cronaca), eppure nelle ultime 48 ore le ‘starnazzate” politiche e mediatiche sulla morte del giovanissimo ex promessa del Milan hanno come sempre avuto la “meglio” nell’opinione pubblica. Da Saviano a Marchisio, da Letta a Fratoianni (e ne dimentichiamo di certo altri) si sono sperticati nel riconoscere fin da subito la “matrice” alla base della terribile decisione di Seid: il suicidio avvenuto per il razzismo subito dal ragazzo immigrato e adottato, “testimoniato” da una lettera straziante in cui il ragazzo si dice schifato dagli «sguardi d’odio verso di me» per la sua «pelle scura».



Ecco, peccato che come spesso accade parlare senza conoscere le vicende, tra l’altro così drammatiche e personali come avviene in un suicidio di una persona così giovane, porta a “svarioni” allucinanti per non dire di peggio: i genitori infatti, travolti dal dolore per la morte di Seid, sono costretti ad intervenire con una breve nota in cui affermano che il loro ragazzo non si è tolto la vita per il razzismo. E non solo, che quella lettera data in pasto ai quotidiani si trattava del 2019, ben due anni prima della atroce scelta di togliersi la vita: “caso” finito dunque? Affatto, visto che lo scontro politico sul fronte razzismo era solo all’inizio.



SAVIANO E GLI ALTRI “ROSSI”

Roberto Saviano scrive infatti sui social, di fatto non calcolando affatto la realtà che stava emergendo dopo la “cantonata” della lettera presa come scritta prima del suicidio: «Seid si è suicidato perché vittima di razzismo. Salvini e Meloni un giorno farete i conti con la vostra coscienza, perché la sadica esaltazione del dolore inflitto ai più fragili prima o poi si paga». Probabilmente lo scritto dell’editorialista del Corriere della Sera veniva pubblicato quando ancora non aveva letto le risposte dei genitori di Seid, ma questo non toglie che allora per l’intera giornata di ieri e di oggi sarebbero potute giungere scuse per aver ”malintepretato” le cause del suicidio del ragazzo. Per ora, non sono arrivate. Il segretario del Pd Enrico Letta qualche ora prima aveva chiesto «perdono» a Seid Visin perché vittima dell’odio razzista, rilanciando poi sulla necessità dello ius soli per non avere altri casi “del genere” in futuro. Insomma, da una tragedia subito una “battaglia politica” da rivendicare: tutti non curanti delle parole poi rilasciate da Walter Visin a “Repubblica”, che basterebbero per far calare la pietra definitiva sulle intemerate “politico-mediatiche”, «Quella lettera era una cosa vecchia. Era stato uno sfogo Seid era esasperato dal clima che si respirava all’epoca in tutto il Paese. Ma nessun legame con il suo suicidio, basta speculazioni». Per la dem Laura Boldrini invece la colpa è da ricercare proprio in quella destra xenofoba presente in Italia, «Mi auguro che anche una ‘certa’ politica rifletta sulle conseguenze delle sue sprezzanti parole». Infine, il segretario di Sinistra italiana Nicola Fratoianni  – riprendendo e ripubblicando il post dell’ex calciatore Claudio Marchisio contro l’odioso razzismo – attacca «Quando un ragazzo si toglie la vita, le battute imbecilli, i post cinici dei politici sui turisti dei gommoni e sul colore della pelle dimostrano tutta lo loro meschinità. Siate maledetti».



LE REPLICHE DI SALVINI E MELONI

Di contro, il centrodestra non ci sta a passare per “mandante” di un suicidio così triste e drammatico di cui forse solo il cuore e la testa di Seid Visin sa da cosa è stato scatenato (come ha provato a scrivere con grande dignità e rispetto oggi sul Sussidiario Mauro Leonardi). «Lei dovrebbe vergognarsi di usare la sua fama per seminare odio. Usando tragedie di cui nulla le importa. Perché se le importasse, avrebbe ascoltato le parole del padre, le parole della comunità di Nocera. Stia zitto!», ha scritto di getto Guido Crosetto (FdI) rispondendo direttamente al tweet di Saviano. Il leader della Lega Matteo Salvini ha invece scritto sui social prima un messaggio di cordoglio per la morte: «una preghiera per te, ragazzo, e un forte abbraccio alla tua famiglia. Gli Italiani sono da sempre generosi, laboriosi, accoglienti e solidali. Chi ancora distingue o disprezza un essere umano in base al colore della pelle, è un cretino. Punto». A seguire, ha rintuzzato la polemica politica replicando a Saviano stesso, «gli sciacalli alla Saviano che cercano di fare polemica politica anche su una tragedia come questa, smentiti dai genitori di Seid che fanno sapere che “il suo gesto estremo non deriva da episodi di razzismo”». Infine la leader di FdI Giorgia Meloni replica «Il suicidio di SeidVisin è una tragedia. Sarebbe ancora più terribile se fosse stata mossa da schifosi episodi di razzismo, anche se i genitori lo escludono. Giusto tenere alta la guardia contro il razzismo ma anche non tollerare forme di sciacallaggio sulla sua morte. Ciao Seid».

A riassumere forse il tutto di queste ultime tristi 48 ore il due post di Selvaggia Lucarelli e Gaia Tortora, solitamente agli “antipodi” nel mondo del giornalismo, ma oggi per una volta “sulla medesima linea”: per la giornalista del “Fatto” «Il caso Seid Visin dimostra in maniera inequivocabile una cosa che dico da tempo: la comunicazione della sinistra, con strumentalizzazioni retoriche e disinformate, con post lacrimosi o accusatori tutti uguali, è speculare a quella della destra. Almeno capire, prima di scrivere». Per la figlia del grande Enzo Tortora invece «Vi prego su SeidVisin fermatevi. Tutti. Lo chiedono i genitori. Un ragazzo si è tolto la vita. E nessuno di noi sa. Basta».