Un Paolo Savona al solito molto concreto che riesce a regalare “immagini” filosofiche dentro ad un mondo, quello dell’economia e della finanza, sempre piuttosto complesso da avvicinare: per questo gli “perdoniamo” l’errore nel testo scritto per l’annuale incontro della Consob con il Mercato Finanziario dove cita la “caverna di Socrate” anche se in realtà riguarda Platone e il famoso mito dell’uscire verso la luce e verso la verità. Ebbene il Presidente Consob, ex Ministro agli Affari Europei tratteggia un’immagine molto esemplificativa per capire il momento attuale dell’Italia tra rischio procedura d’infrazione e riforma delle regole europee: «E’ come se l’Italia fosse collocata dentro ‘la caverna di Platone’, dove le luci fioche della conoscenza che in essa penetrano proiettano sulle pareti un’immagine distorta della realtà. Per giunta in presenza di un continuo vociare a senso unico che stordisce. E’ compito di chi riveste posizioni di vertice della politica, dell’economia e dei mezzi di informazione rafforzare la luce e abbassare i toni per ristabilire la fiducia Sul futuro del Paese». Per Savona i giudici espressi dalle istituzioni sovranazionale, gli enti nazionali e i centri privati «appaiono prossimi a pregiudizi, perché resi su basi parametriche finanziarie convenzionali che non tengono conto dei due pilastri che reggono la nostra economia e società: la forza competitiva delle nostre imprese sul mercato globale e il nostro buon livello di risparmio».
IL MITO (CON REFUSO) DI SAVONA E IL RILANCIO DELL’ITALIA
Da Platone a Salvini, il discorso del Presidente Consob tratteggia anche una stoccata al “suo” Governo che viene invitato ad abbassare i toni per evitare ulteriori scontri contro chi già vede la situazione italiana come “distorta” (doppia stoccata dunque, anche contro la Commissione Ue). «I sospetti sulla possibilità di insolvenza del nostro debito pubblico sono oggettivamente infondati», attacca Savona che contesta ai vertici di Bruxelles di non contrastare appieno la speculazione «che non di rado trova alimento nell’attitudine delle autorità a usarlo come vincolo esterno per indurre gli Stati membri a rispettare i parametri fiscali concordati a livello europeo». Una proposta viene lanciata da Savona durante il meeting Consob per provare ad invertire la rotta della crisi senza fine dei mercati e delle finanze, non solo per l’Italia: «Un contributo significativo alla stabilità finanziaria verrebbe dalla creazione di un titolo europeo privo di rischio (European safe asset) mentre l’unico safe asset esistente oggi in Europa è di fatto il Bund tedesco» spiega Savona sottolineando come l’European Stability Mechanism «dovrebbe destinare i fondi raccolti con i safe asset per concedere prestiti agli Stati membri che disporrebbero di una fonte alternativa e a basso costo per il rifinanziamento del loro debito pubblico».