Massimo Giletti ha raccontato in radiovisione su Rtl 102.5 nella mattinata di oggi, venerdì 25 marzo 2022, gli orrori della guerra in Ucraina visti con i suoi occhi in occasione della sua trasferta nell’Europa dell’Est. Soltanto una settimana fa il giornalista ha realizzato una diretta della sua trasmissione “Non è l’Arena” direttamente dal Paese in cui si sta combattendo il conflitto bellico e ha rivelato in radio quanto segue: “Ho visto città distrutte, ragazzi morti che venivano portati via dalle macerie. Diffido sempre di chi dice che non ha paura: se non hai paura, non capisci da dove possono arrivare dei rischi e dei pericoli”.



La paura “fa parte di una normale intelligenza. Chi non ha paura è un folle, e ci sono i folli: ben vengano ,perché danno vita a cose che altrimenti non vedremmo”. Quali sentimenti si provano recandosi al confine a documentare una guerra? “L’angoscia ce l’hai, soprattutto quando percorri scoperto 300 chilometri e ci metti 7 ore per farli, in mezzo a carri armati, tank militari pieni di benzina, per cui diventi un obiettivo. Lì esiste un’unica strada che porta da Odessa verso il fronte. Questo fa paura di questo lavoro, è normale: l’importante è cercare di vedere con i propri occhi. Andare lì, permettere alle persone di avere qualche elemento in più del racconto che facciamo, perché stando qui comodi e tranquilli non puoi avere delle verità che lì hai”.



MASSIMO GILETTI: “MACRON NON VIENE RITENUTO CREDIBILE DA PUTIN PERCHÉ…”

Nel prosieguo del suo intervento sulle frequenze di Rtl 102.5, Massimo Giletti ha specificato che l’Occidente ha tantissime colpe, ma la premessa alla base di questa guerra è che “c’è un uomo come Putin che ha deciso di invadere un Paese come l’Ucraina. Io ho visto città distrutte, ragazzi giovanissimi morti davanti a me che venivano portati via dalle macerie. Oggi dobbiamo lavorare sul dialogare: quanto ci abbiamo provato? Secondo me non bisogna mai mettere in un angolo un dittatore. Chiuderlo lì non è positivo, perché nel momento in cui si sente chiuso può reagire in modo peggiore”.



Ci facciamo allora dettare la linea dagli Stati Uniti d’America? Massimo Giletti non nutre dubbio alcuno: “Certo, le sanzioni assolutamente sì. Macron non viene ritenuto credibile da Putin a causa dei famosi accordi di Minsk sottoscritti dal presidente francese e non rispettati per otto anni per colpe ucraine e ovviamente della Russia. Bisognerebbe individuare un nuovo leader europeo con cui mandare avanti i rapporti. Questo conflitto riguarda tutti, ma riguarda soprattutto noi e lo dice uno che è assolutamente dalla parte ucraina”.